Rock'n'Read - 20 settembre 2023

Di Corvi E Cornacchie è un meraviglioso libro sui corvidi, animali intelligenti, sensibili, addomesticabili ma soprattutto poco conosciuti e, solo per questo, non così apprezzati.

“In ornitologia i corvidi, o Corvidae, comprendono 129 specie suddivise in 23 generi, tra cui il corvo, la cornacchia, la ghiandaia e la gazza… sono la famiglia più sviluppata del mondo ornitologico”.

Mi sono interessata a questa lettura perché affascinata da questi uccelli scuri, dal portamento buffo, che si aggirano nelle strade intorno a noi, ma con cui solitamente non interagiamo.

Una volta, una delle tante, anni fa trovai in giardino un uccellino in difficoltà e lo portai di corsa alla Lipu di Villa Borghese, a Roma.

Lì, mentre lo facevo visitare, mi si è avvicinata una cornacchia, era la loro, l’avevano adottata e addomesticata… praticamente un cane col becco.

Intelligente e dolcissima mi colpì, e da quel momento vidi i corvidi sotto una luce molto diversa da come solitamente vengono dipinti.

In Di Corvi E Cornacchie scopriamo le differenze tra una Taccola della Dauria e un Corvo Imperiale, il motivo per cui sono neri e l’effetto della luce del sole sul piumaggio, i miti e le antiche leggende che attorno a loro si sono creati nei secoli.

Nell’antica Persia questi straordinari animali godevano di “una certa rispettabilità… erano simbolo di saggezza. Pallade Atena, la dea della sapienza nell’antica Grecia, amava circondarsi di corvi, nonché dei loro acerrimi nemici, i gufi“.

E il motivo è assai interessante!

I corvi sono molto intelligenti, apprendono velocemente, traggono conclusioni, giocano, hanno memoria e riti funebri, usano gli utensili e prevedono il futuro, l’arrivo della pioggia, la presenza dell’acqua da lontano, e se in mare fiutano la terra quando ancora non si vede.

Di Corvi E Di Cornacchie se vuoi lo trovi QUI

Questo è uno dei motivi per cui nell’antica Roma li si osservava con molta attenzione in volo durante gli auspici. Quando erano considerati animali domestici e gli si insegnava a parlare.

“Nelle città, i corvi usano le automobili o i tram per rompere le noci. Quando un semaforo diventa rosso, i corvi si avvicinano all’incrocio con una noce nel becco e la depositano sulla strada. Quando scatta il verde, restano a guardare le auto che la schiacciano.

Infine, quando il semaforo è di nuovo rosso, possono raccogliere la noce che, essendo stata schiacciata, ora è a portata di becco”.

Come non amarli?

Il dio-corvo Odino ne aveva sempre due appollaiati sulle spalle che gli sussurravano ciò che voleva sapere. Il rapporto con l’essere umano è stretto e parte da lontano.

Bello sapere che i genitori corvi, mamma e papà corvo, si dividono equamente i compiti nell’accudimento della nidiata, sono monogami e sia gli adulti che i giovani tessono relazioni e legami sociali simili a noi, coltivando i vincoli di parentela, e non solo.

Affascinanti le pagine sui richiami, tutte le vocalizzazioni e i versi che emettono, il linguaggio segreto che sviluppano per i membri della propria famiglia, il loro canticchiare… il parlare teneramente quando si rivolgono al partner.

Che dolcezza!

Questo libro è arricchito anche dal capitolo su corvi e cornacchie nella letteratura, con brani a loro dedicati e ispirati di Edgar Allan Poe, Esopo, Lessing, i fratelli Grimm, Nietzsche…

Di Corvi E Cornacchie ci racconta tante cose e ci fa innamorare di animali che abbiamo la possibilità di osservare da vicino e che ci somigliano molto, diversi per l’aspetto ma così simili a noi.

Le illustrazioni completano la narrazione e rendono tutto perfetto.

Per adulti, ragazzi e bambini, per curiosi della vita e amanti della natura, dei miti, della letteratura e delle cose belle.

Buona lettura!

di Martina Attanasio

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