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Recensione di La fisica degli abbracci su Psicologia e scuola

Psicologia e scuola - gennaio 2024

Avere un quoziente intellettivo oltre la norma può sembrare una di quelle fortune della vita che toccano in sorte a pochi eletti. Ce li immaginiamo concentrati a percorrere strade spianate verso il successo. Ma la storia di Will Malvasi ci mostra il lato oscuro di chi deve fare i conti con un cervello che lavora più velocemente del cuore. Enfant prodige, reclutato come docente di fisica a Cambridge a soli nove anni, ad un certo punto Will decide che non è più la vita che vuole. Si lascia così inghiottire da una misteriosa organizzazione, specializzata nel dare una seconda esistenza alle persone come lui. Il romanzo vero e proprio inizia dalla rinascita di un ragazzino di soli quindici anni che si ritrova in un mondo di normalità che non aveva mai conosciuto prima. Incontra una cinquantenne badante rumena, Dora, con un passato anch’ella di donna in fuga, ma non dal mondo della genialità bensì da una miseria umana che si è scaraventata nella sua vita. Dora diventerà la madre che Will non ha praticamente avuto. Il passatempo preferito di Dora è la lettura di modesti romanzetti rosa con storie sempre uguali e molto molto sentimentali. Mentre si affanna in estenuanti spostamenti giornalieri per andare a svolgere il suo lavoro di badante presso una vecchia signora piuttosto antipatica, Will attende Dora a casa e piano piano si scava una nicchia in quella situazione di calore e famiglia dove si sentirà per un po’ al sicuro. Dora è il filo che lega Will a quanto più si avvicina ad un affetto, ad una parola gentile detta solo perché fa bene. Non è abituato il ragazzo a provare dei sentimenti così vividi. Senza tuttavia cedere al sentimentalismo, si capisce che qualcosa si muove in lui. Altri personaggi del libro appartengono al mondo della neuroatipicità del pensiero arborescente. Con Will condividono il destino di non aver avuto mai un andamento sincrono fra il dono della giftedness e ciò che provavano. Se la logica, il ragionamento andavano ad una velocità folle non altrettanto si poteva dire per le loro emozioni. Spesso restavano appena abbozzate, sconosciute ed allo stesso tempo inconsciamente bramate.

La fisica degli abbracci è un romanzo per riflettere sulla reale condizione che vivono i gifted. A fronte di alcuni ben integrati sotto ogni punto di vista, ve ne sono tantissimi altri che vivono il loro dono come una condanna. Da leggere per capire: per gli adulti che hanno figli come Will o che siano loro stessi gifted e per i ragazzi che possono ritrovarsi nel protagonista e sentirsi meno soli.

di Sara Amerini

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