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Cappuccetto rosso in CAA : attività per scuola dell’infanzia e primaria

Ascoltando le figure - ottobre 2020

Continua il nostro viaggio nei libri scritti in CAA ed utilizzati per sviluppare i prerequisiti della letto-scrittura con un grande classico: Cappuccetto rosso.

Cappuccetto rosso: un classico riscritto in CAA

La storia la conosciamo tutti.
Cappuccetto rosso deve portare un cesto di focacce alla nonna quando, passando per il bosco, incontra il lupo che con una scusa la precede dalla nonna.
Arrivato riempie la sua pancia prima con la nonna poi con cappuccetto fino a che…
So che conoscete la fine della storia, ma se ci fosse anche solo uno di voi che non ha mai sentito parlare di questa bambina con il cappuccio rosso non sarebbe giusto rovinargli il finale.

Caratteristiche del libro

Alla scuola dell’infanzia ho utilizzato la versione cartonata con impugnatura facilitata, mentre alla scuola primaria il formato ad albo illustrato.

In entrambi i casi comunque le caratteristiche del libro sono:

– testo scritto in simboli PCS e testo alfabetico con sintassi lineare e semplificata e testo in maiuscoletto

– frasi su un’unica riga

– illustrazioni chiare e descrittive

– carta con sfondo avoriato per non affaticare gli occhi

Osservo e illustro

In questo libro diventa molto interessante anche osservare le illustrazioni che sono state fatte disegnando su fogli che sembrano da tappezzeria.
Le tecniche utilizzate sono tre:

1- Disegno fatto direttamente sulla carta lavorata che si intravede sotto la pelle, i vestiti o gli oggetti,…

2- Collage di carte con lavorazioni differenti

3- Tecnica mista che prevede in alcuni casi il collage e in altri il disegno fatto direttamente sulle carte lavorate

Risulta molto interessante far provare questa tecnica ai bambini.
I più piccoli quando colorando vedono riemergere le decorazioni della carta le accolgono come una magia e ciò accresce in loro la curiosità di sperimentare e giocare con i colori.

Osserviamo i simboli…

I simboli di questa storia sono molto semplici e ripetitivi e i bambini, già dai 5 anni riescono a leggere la storia facilmente soprattutto se già conoscono il funzionamento della CAA. Molte parole della storia sono di uso comune: bosco, mamma, nonna,fiori…

Le parti del corpo

Spesso ho visto utilizzare questa storia per introdurre le parti del corpo poiché Cappuccetto dice al lupo: “Che occhi grandi che hai” o “che orecchie grandi che hai”.
Con la CAA questi particolari sono sottolineati maggiormente dalle immagini e vengono colte immediatamente anche dai bambini di 3 e 4 anni.

Riconosci le immagini

Altro esercizio interessante è chiedere ai bambini di trovare l’illustrazione che riproduce fedelmente il disegno utilizzato per caratterizzare il personaggio.
Se cappuccetto si trova subito, più interessante è trovare il lupo che viene raffigurando non utilizzando la prima immagine in cui compare, ma una successiva che però rimane subito impressa ai più attenti.
Altro particolare interessante da far trovare ai bambini è che l’immagine della nonna non riporta un’illustrazione, ma è disegnata apposta per la parola, questo particolare è interessante e può far nascere interessanti discussioni sulle parole simili: Cappuccetto è uguale alla storia, mentre per la nonna si usa l’equivalente in parola di un sinonimo.

Spazio e spazialità: La direzione

Parlando di spazialità è poi emersa un gioco interessante che riguardava le frecce che indicano la direzione verso cui si svolge l’azione.
Guardare implica una freccia che va in avanti, Sdraiarsi una che punta verso il basso e così via…
Dopo averne ragionato coni bambini e aver provato a fare le azioni con i bambini di 5 e 6 anni sono stati preparati cartelloni con parole come: Avanti, Dentro, in basso, sinistra, destra,…
Ad ogni bambino sono state date 10 tessere con altrettante azioni. Le tessere non erano tutte uguale ma contenevano tutte dei gesti in cui ci fosse una direzione. I bambini hanno da prima attaccato autonomamente le tessere nel cartellone che ritenevano più giusto, poi si è passato a controllare insieme le loro proposte.
Alla fine abbiamo giocato ad inventare azioni che seguissero una direzione: io dicevo ad esempio “in alto” e loro mimavano un movimento: saltare, scalare, alzare l’anta di qualcosa,…
Dopo averci pensato e averlo provato un po’, uno alla volta mostrava il proprio gesto ai compagni che rifacevano subito dopo il gesto.
Questo oltre a divertire molto i bambini li ha aiutati anche ad ampliare il loro lessico poiché, dicendo loro che l’incontro successivo lo avremmo rifatto cercando azioni particolari, alcuni hanno portato parole davvero interessanti che poi sono entrate nel linguaggio quotidiano .

Queste sono alcune attività che sono emerse proponendo il libro in scuole primarie e scuole dell’infanzia.
Se anche voi avete esperienze che volete condividere scrivetemele nei commenti, sono certa che unendo le idee emergeranno percorsi ancora più interessanti…
Non vedo l’ora di leggere le vostre esperienze!

di Silvia Pighetti

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