Il Manifesto - 24 ottobre 2020
La gallina è un animale legato alla terra, che sembra richiamae a sé le energie, aiutando - con capacità sciamaniche, come dimostrano i riti sacri di molte tribù - a superare le prove difficili che richiedono coraggio. Così vuole la leggenda ed è per questo che, in un momento pandemico di grande incertezza sul futuro, diventa una bestiola da rivalutare, non più da insultare ritenendola priva di intelligenza e adattamento alla realtà. Il suo posto è quello di un animale amuleto, con un ruolo assegnato in diverse culture di "corpo apotropaico".
Non è un caso che quando appare nella Quiete dopo la tempesta di Leopardi porti "il sereno".
[...] si può riscoprire anche la bellissima fiaba di Luigi Capuana, scrittore siciliano nato nel 1839 e morto nel 1915, riproposta dalla casa editrice uovonero e che ha per titolo proprio L'uovo nero (infatti il libro è uscito per festeggiare il compleanno di questa avventura editoriale che prende il nome dalla storia pubblicata nel 1882 nella raccolta C'era una volta).
Rivisitata da Sante Bandirali e Alicia Baladan (testo e illustrazioni, pp. 40, euro 16), la favola racconta di come, nelle personalità non allineate, a volte alberghi la magia. Una povera contadina, che si sostenta con le uova della sua gallina che vende al mercato, si trova in difficoltà quando nel suo paniere compare un uovo tutto nero che nessuno vuole acquistare. Lo porterà al re, su consiglio della sua saggia gallina-madre: l'"oggetto misterioso" creerà non poco scompiglio a corte ma poi ogni sforzo sarà ripagato. Fino all'epilogo sorprendente, che sbeffeggia il potere e insieme insiste sulla bestialità che alberga in ognuno di noi. Dovessimo dimenticarlo per eccesso di protervia.
di Arianna Di Genova