Questo sito utilizza cookies di terze parti per migliorare la tua navigazione. Continuando, dichiari di accettare la nostra informativa sui cookies.

cartadocente

Recensione di L'uovo nero su Le galline volanti

Le Galline Volanti - 8 novembre 2020

E se un giorno una gallina deponesse un uovo nero?

Sono sempre incuriosita dagli adattamenti delle fiabe classiche ad opera di autori/autrici contemporanei, nel vedere come una nuova luce si insinui in un’impalcatura narrativa preesistente.

La fiaba L’uovo nero di Luigi Capuana (fine ‘800) non riporta a una tradizione popolare precisa ma è frutto dell’invenzione dello scrittore siciliano, è quindi fiaba d’autore, e ad essa Sante Bandirali e Alicia Baladan si sono riferiti per scriverla e illustrarla nella forma di albo illustrato, con un esito a mio avviso decisamente felice.

Lo sguardo originale dei due autori emerge in modo netto e rappresenta un elemento di fascino in una fiaba che smuove tensioni profonde, come tutte le fiabe, del resto.

Sante Bandirali sceglie una scrittura agevole, fresca e asciutta, mantiene il ritornello caratteristico di Capuana, la struttura incalzante e ritmata, si permette una preziosa variante nel finale, alleggerisce alcuni dialoghi e una certa crudezza, pur mantenendo qualche spada e qualche tuffo in pentola bollente del galletto.

Alicia Baladan compie uno splendido lavoro di reinterpretazione: restituisce abilmente sia gli elementi ironici e umoristici che le tinte più sottilmente drammatiche. Grazie a una scelta di colori elegantemente contrastata, gli inaspettati cambi di prospettiva e le ombre ben posizionate, Alicia sottolinea visivamente i contrasti, le relazioni e le identità, che rappresentano la base simbolica di questa fiaba.

Ne risulta un insieme armonico e gradevolissimo.

uovo-nero-sante-bandirali-alicia-baladan-uovonero
Il resto lo fa Capuana, con la sua fiaba che è una foresta di significati e strutture profonde. Io, che non la conoscevo, ne ho colto l’aspetto disorientante e liberatorio. Ho letto una storia di incomprensione e incomunicabilità, di incontro con l’inaspettato e il diverso, una storia di accettazione e di rifiuto, di desiderio, di rabbia e fastidio, di confronto tra normalità e anormalità, ma anche una storia di ascolto, di rispetto, e di infinito amore. Si potrebbero individuare molti e interessanti temi sottostanti senza ridurlo a un libro a tema perché quello che le fiabe, e le buone storie in generale, fanno risuonare nel lettore va ben al di là di una singola parola.

In una casetta di campagna vivevano una contadina e la sua gallina. Cioè, una gallina e la sua contadina. Insomma, la contadina e la gallina vivevano insieme e stavano bene così.

Ogni mattina la gallina deponeva due uova e la contadina andava al mercato a venderle. Col ricavato comprava un pezzo di formaggio, un po’ di pane, del latte, e tornava a casa.

Con quelle poche cose e le verdure dell’orto, la contadina e la gallina si sentivano delle gran signore.

Questo è il principio della fiaba e già intravediamo (anche nelle illustrazioni) alcuni elementi caratterizzanti lo stile narrativo: una certa stranezza disorientante, meravigliata; un umorismo nel testo e nelle immagini (contadina e gallina sono rappresentate rilassate a mollo in una tinozza da bagno); una complicità speciale tra contadina e gallina; una dimensione domestica felice e accogliente.

Poi un giorno la gallina depone due uova, una bianca e una nera, e quest’ultima resta invenduta al mercato. Iniziano così una serie di divertenti peripezie volte tutte, in sostanza, a far trovare il proprio posto nel mondo all’uovo nero, che sarà donato al Re, si schiuderà nel seno della Regina, crescerà “pulcino spennacchiato” a corte, diventerà galletto esuberante e rumoroso finchè non diventerà un problema al quale la contadina e la gallina mamma in primis, lo stesso Re, e pure la Fata Morgana, tenteranno di trovare una soluzione, in un andirivieni frenetico di corse e consulti, tra ritornelli, formule magiche e ripetizioni, sciabolate, morti e resurrezioni.

–Presto di questi chicchirichì non ne poté più nessuno–

Pare proprio che il galletto voglia continuare a fare chicchiricchi, anche quando viene adottato come figliolo dal Re, e pure quando con una metamorfosi diventa quasi interamente umano. Ma anche in quel caso non è come dovrebbe essere, perché lo assale un’inspiegabile tristezza e desiderio di solitudine (meravigliosa la tavola di Alicia Baladan che ritrae il Principe galletto attorcigliato su se stesso con sguardo sperduto e vacuo).

Vi chiederete come si conclude. Bene, gli autori scelgono il lieto fine, che è estremamente liberatorio nella doppia pagina finale: non desiderava forse il galletto poter gridare con tutto il fiato in gola chicchirichì?

Leggi l'articolo sul sito

leggere è un diritto di tutti

7

Creare libri speciali per dare a tutti i bambini, compresi quelli che hanno difficoltà di lettura di vario genere, il piacere di leggere e di condividere gli stessi libri.

Diffondere una cultura della diversità come ricchezza, che sappia stimolare curiosità e conoscenza anziché paura e diffidenza, per mezzo di albi illustrati, narrativa, giochi e saggi.

Clicca QUI per consultare il nostro catalogo.

contatti

uovonero edizioni snc
Via Marazzi, 12
26013 Crema
Tel. (+39) 0373 500 622
E-mail: libri@uovonero.com
p.IVA 01494430190

Privacy e Termini di Utilizzo
3

Promozione e distribuzione

I libri di uovonero sono promossi su tutto il territorio nazionale da Emmepromozione e distribuiti da Messaggerie Libri.

 
6

Scuole 

uovonero organizza incontri di formazione per gli insegnanti e incontri e laboratori di vario genere per gli studenti.Vuoi saperne di più?