Libri a Colacione, Radio 105 - 14 novembre 2020
Nino è un ragazzo che, come tutti, cerca il suo posto nel mondo. Ma presto, deve fare i conti con ciò che la società, e soprattutto la sua famiglia, gli concede di essere e di non essere.
Perché il problema, oggi, è essere all’altezza di ciò che gli altri si aspettano da noi. E la famiglia di Nino ha grandi progetti e immense aspettative. Ma Nino a questa immagine non corrisponde minimamente.
Nino è omosessuale, lo sa con precisione così come probabilmente sa di respirare e di esistere. Ma per i genitori questo è un problema e non è bastato neppure un dottore, un dottore che peraltro gli ha confermato che tutto è normale, che certe persone sono fatte in un modo e altre… no, ai genitori non basta perché, forse, i dottori non capiscono, forse c’è un’altra via.
E un giorno si presentano da lui con una lettera, una lettera che è un aiuto che viene dall’alto e che risolverà “quella tua faccenda”. Ci deve almeno provare Nino, no? In fondo glielo stanno chiedendo suo padre e sua madre. E sorridono. E ci credono. E così finge di crederci anche lui.
Nino entra così in una specie di clinica, un centro spirituale per “quelli come lui”. E impara che la sua natura non può essere omosessuale perché è divina, perciò è perfetta, deve essere perfetta. La sua omosessualità non è nient’altro che una ferita dell’anima e va curata e riportata sulla retta via.
Non si tratta di una forzatura dell’immaginazione. Questa storia nasce dopo la lettura di un reportage di Matteo Pucciarelli che raccontava di una clinica, di una casa spirituale che “cura” l’omosessualità. Gabriele Clima ha preso questa storia dolorosa e lacerante e l’ha trasformata in una narrazione per tutti i Nino del mondo.
Questa storia è una occasione per ricordarci quanto sia prezioso il dialogo tra ragazzi e adulti, per non smettere di imparare ad affrontare i limiti e i tabu che ancora oggi impediscono agli esseri umani di essere ciò che sono.7
di Chiara Beretta Mazzotta