Il Mignolo - dicembre 2020

L’omosessualità si può guarire con le preghiere? Nino ha diciassette anni e sa di essere gay. Ne è certo fin da bambino, come si è certi di essere vivi, per esempio. Nino è un cantante ed è cattolico: cantare e pregare erano sempre state due forme per lodare quel Dio così importante per la sua famiglia. Nino, con molto coraggio, ha confessato la sua omosessualità alla famiglia, soprattutto dopo quel bacio leggero, nato per un gioco, con Tiziano. Ma il papà e la mamma non possono accettare il figlio, lo considerano una deviazione dall’ordine naturale delle cose; e come credenti non ci può essere che una strada: pregare Dio perché Satana si ritiri in bell’ordine. Nino accetta di frequentare un seminario religioso in cui, promettono, si smette di essere gay. Due giorni soli resiste Nino, tra domande e fatiche, dolore e una profonda angoscia: il suicidio di Sabina lo convince definitivamente che quello non è il posto per lui. Qual è il suo posto? Dove può trovare risposte alla sua martellante domanda e al suo cuore innamorato? Nino scappa, scappa sempre: da Dio, dalla famiglia, dagli amici, da se stesso. Deve uscire dalla sua zona protetta per trovare le risposte: deve scoprire che il bene è anche là dove è davvero improbabile pensarlo. Il bene è Grace, prostituta transessuale, che lo nasconde dal pericolo e lo protegge. Il bene è nel farsi accettare come si è, senza condizionamenti o pregiudizi. La vicenda si ispira a un caso di cronaca che scosse l’opinione pubblica qualche anno fa, grazie a un’inchiesta del giornalista Matteo Pucciarelli, che ha a sua volta scatenato l’immaginazione dello scrittore. Il racconto della storia, come sempre nei libri di Gabriele Clima, fa esplodere domande e ribaltare convinzioni: perché i libri di Clima sono sempre dalla parte dei ragazzi. Sempre.

di Angela Catrani

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