In altre parole. Servizi editoriali - 9 febbraio 2021
Ricevo dalla casa editrice Uovonero un romanzo di formazione, una storia bellissima e potente dello scrittore britannico Andrew Norris.
"Mike" semplicemente appare.
E compare quando certamente Floyd non lo vorrebbe: durante una partita di tennis, per esempio. Mentre Floyd, che ad appena 15 anni è una promessa juniores del tennis, sta per lanciare palla, ecco che Mike si alza dal suo posto negli spalti, scende le scale e si posiziona dietro la sedia dell'arbitro. E Floyd perde la concentrazione e il ritmo, e sbaglia.
Solo che è perfettamente inutile chiedere all'arbitro di mandare via chi osa muoversi e distrarre i tennisti: Mike, infatti, non lo vede nessuno.
Mike è una invenzione della mente stanca e sovrastimolata di Floyd? Così ritiene lo psicologo Pinner.
Eppure Mike non è solo questo, Mike è una àncora, un porto sicuro, un salvatore.
Crescere e capire quale possa essere il tuo posto nel mondo è difficile. Ancora più difficile se il sogno dei tuoi genitori su di te viene rinforzato dal tuo talento e tu ti ritrovi incastrato in una vita che non è tua, che non ti appartiene e che a volte, diciamocelo pure, ti fa anche un po' schifo.
Ma va bene, andrà tutto bene, perché ognuno di noi deve vivere la propria vita, il proprio sogno, le proprie attese.
Quante volte, troppe volte!, noi genitori rimaniamo incastrati nel desiderio di vederci realizzati nei figli: che ansie e che fatiche proiettiamo addosso a questi giovani. La filosofa Luisa Muraro dice di avere cura dei nostri giovani, di non giudicarli, di entrare in sintonia con loro. Ed ecco che questo libro, scritto per i ragazzi ma che non farebbe male anche ai genitori, fa questo: si prende cura.
Norris ha uno stile asciutto, che a volte rasenta la cronaca. Nella pregevole traduzione di Sante Bandirali ritroviamo il suo periodare franto ma preciso, incalzante e intenso.
di Angela Catrani