Libri a Colacione, Radio 105 - 24 aprile 2021
Adeline, ma preferisce essere chiamata Addie, sperava che l’anno sarebbe cominciato in modo migliore. Invece le hanno rifilato una prof scorbutica, Miss Murphy, che non fa altro che sbraitare. Ed Addie detesta i suoni forti. Quando si agita tira fuori il suo dizionario dei sinonimi e va a caccia di parole. Questo la calma, di solito. L’unica buona notizia è Audrey, la nuova arrivata, che sembra un tipo interessante.
A casa Addie aspetta solo di poter stare con Keeide, sua sorella che la chiama “mia persona preferita” non le fa mai domande insistenti e l’abbraccia nel modo perfetto. Per questo è l’unica, l’unica che sa farlo, l’unica a cui lascia farlo.
Finché un giorno a scuola, per una ricerca, l’insegnante parla loro di quello che succedeva nella vecchia Edimburgo e in molte parti della Scozia, compreso il loro piccolo villaggio, Juniper. Si poteva essere accusate di stregoneria. Si poteva essere torturate e uccise. Bastava essere mancine, come Audrey la nuova arrivata, o diverse… come Addie.
Perché Addie è autistica. Che non vuol dire essere malata o avere una patologia, ma significa essere differente. L’autismo è una condizione neurologica che le fa guardare e processare il mondo in modo diverso.
Addie rimane catturata da questa storia, impressionata all’idea che una cinquantina di donne possa aver perso la vita così, senza che nessuno sappia davvero i loro nomi. E allora decide di indagare. Perché non è giusto che siano state sepolte senza un ricordo, senza neppure la dignità di una tomba. E vorrebbe realizzare un memoriale.
E non si limita a pensarlo! Lo propone al consiglio della sua città. Vuole una targa, una statua che commemori queste persone ingiustamente condannate a morte. Ma l’idea non piace affatto e viene respinta.
Pensate che Addie si dia per vinta? Niente affatto! Perché anche se all’inizio la fanno sentire diversa e impotente come una strega, lei vuole che la verità salti fuori e che questa storia sia ricordata in modo diverso. E farò di tutto perché accada!
Se siete a caccia di eroine, leggetelo. Perché uno dei problemi di chi viene considerato “diverso” è restare nell’ombra e quindi non essere rappresentato. Ci vogliono eroi ed eroine inclusivi, capaci di dare voce e volto a tutte le sfumature e a tutte le tipicità del nostro mondo. Compresi i neurodivergenti (ci sono molti tipi neurologici, alcuni più comuni come i neurotipici, altri più rari come le persone dello spettro autistico).
Perché l’autismo non è qualcosa che si ha, ma qualcosa che si è. Addie saprà mostrarvelo alla perfezione.
di Chiara Beretta Mazzotta