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"Vivo nel paese delle streghe e sono autistica, come una specie di scintilla": la storia di Addie

Tiscali cultura - 24 giugno 2021

"Mi preoccupa soltanto che a volte la classe sia un po' troppo per Adeline, ho molti ragazzi a cui insegnare, tutti meritano la stessa attenzione, così a volte mi chiedo se Addie non starebbe meglio in un altro posto dove può avere una vera cura e attenzione individuale". La sentenza dell'insegnante è come un macigno, e Addie ci riflette nel suo mondo particolare che dalle persone attorno a lei viene definito sbrigativamente autismo. E pensa fra sé: "Questo mi sconcerta. Durante le lezioni non si rivolge quasi mai a me, a meno che non sia per dirmi di abbassare la mano o di migliorare la mia calligrafia". Se le istituzioni latitano e non c'è la cultura della comprensione, il modo migliore per disfarsi di una adolescente con disturbo della spettro autistico è calcare la mano sul suo essere "altro". Quando poi la protagonista si ostina ad interessarsi di antiche storie di stregoneria e a frugare fra documenti del passato, il bollo di "strana" arriva in automatico. E' una delicatissima e originale storia di difesa della propria dignità quella che racconta in Una specie di scintilla Elle McNicoll, scrittrice neurodivergente che è diventata un piccolo caso. Il libro esce in Italia grazie a Uovonero.

Viaggio dentro un modo di sentire diverso 

Dice ancora Elle McNicoll per bocca della sua protagonista Addie: "Gli squali possono percepire l'elettricità della vita stessa. E' il loro superpotere. Ma qualcuno ha fatto film horror che parla di loro, e ora vengono uccisi a milioni ogni anno. Come le streghe, senza un motivo"Una specie di scintilla non è un libro sull'occultismo e la magia, resta un racconto di formazione narrato dalla prospettiva sensoriale di chi si relaziona col mondo partendo dal disturbo dello spettro autistico, e dalla percezione che lo stesso mondo esterno ne ha. Piena di ignoranza, di mancanza, di paura. Addie è affascinata dai documenti che attestano la persecuzione e l'uccisione di donne ritenute "streghe" nel paesino scozzese in cui vive. Scopre una vicenda fatta di superstizione, discriminazione, violenza scambiata per giustizia divina. E mentre affronta i turbamenti della gioventù, e si relaziona con Keedie, sua sorella anche lei autistica ma in modo diverso da (non esiste infatti un solo autismo), difende la sua dignità a scuola e fra i compagni, e prende su di sé la missione di far costruire alla comunità in cui vive un memoriale per le "streghe" uccise ingiustamente.

Prima capire, poi descrivere

E' leggero e fresco il tocco letterario di Elle McNicoll, è lo sguardo giovane sulla realtà che sperimentano tutti gli adolescenti: quella della trasformazione. Gli anni in cui litighi con te stesso e il tuo corpo, poi ti guardi attorno e vedi un mondo che è come una torta da divorare, ma che nasconde al suo interno dei veleni. Uno dei peggiori è la discriminazione. Scrive McMicoll e dice Addie nel libro: "Mio nonno mi diceva sempre che la gente come me in passato forse non era la più socievole. O la più chiacchierona. Ma mentre tutti gli altri erano intorno al caminetto a spettegolare, noi eravamo fuori a cercare l'elettricità. Ecco cos'è il mio autismo. E' una specie di scintilla". Alla fine la battaglia di Addie avrà la sua piccola vittoria, la targa celebrativa arriverà: "In memoria delle molte donne ingiustamente accusate e condannate a morte in quanto a streghe a Juniper. Che questa targa onori le loro vite e prometta la fine dell'intolleranza". E' ancora questa la nostra missione per migliorare il mondo. Ed è bellissimo che passi per la narrativa per ragazzi, come nel gioiello Flix di Tomi Ungerer, storia disegnata del cane figlio di due genitori gatti. 

di Cristiano Sanna Martini

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