Il Corriere di Saluzzo - 15 luglio 2021
Ci sono diversi tipi di intelligenza: c’è chi come Guglielmo Malavasi, detto Will, è dotato di un quoziente intellettivo più alto di quello di Einstein, tanto che a undici anni si è laureato a Cambridge; e c’è chi come Dora, una cinquantenne rumena che lavora come badante, ha un’intelligenza emotiva che le permette di leggere le persone e di capire al volo le situazioni.
È solo per caso che, nel romanzo della scrittrice torinese Anna Vivarelli, queste due persone sole, un ragazzo iperdotato, fragile, problematico e una donna forte, semplice, comunicativa, si incontrano e intrecciano per un tratto le loro vite.
La prodigiosa genialità di Will, unita alla sua storia segnata dall’anaffettività, lo isola e gli rende difficile tutto ciò che per quasi tutti è normale: godersi il calore di una casa, il piacere di dividere un pasto o di passeggiare insieme. In questo Dora è molto più brava di lui e riuscirà a fargli apprezzare, almeno per un po’, la bellezza delle piccole cose. La loro vicinanza aiuterà entrambi a curare ferite del passato e del presente e a guardare con fiducia e speranza al futuro.
Un romanzo delicato e ottimamente costruito che racconta un’amicizia speciale, la forza dell’empatia e i molti modi di essere e di sentire.
Dai quattordici anni.
di Mara Dompè