pinoboero.com - agosto 2021
Un romanzo dalla trama originale di una delle nostre scrittrici più apprezzate: protagonista un “genio” non quello usurato delle fiabe ma un “genio” vero, un bambino Will (Gugliemo) Malvasi laureato a Cambridge a undici anni, specializzato in fisica delle particelle e docente di teoria di campi al Trinity College… una precocità che non colma solitudine e vuoti esistenziali quindi a quattordici anni Willy decide di morire, non suicidio ma semplice sparizione perché l’importante è non essere più quello di prima. Una nuova vita, dunque, agevolata dalla complicità di un Nobel per la fisica che aiuta persone come Willy ad uscire dalla “prigione” in cui si trovano collocati; una vita, però, tutta da capire e gestire: per fortuna l’aiutante magico non è personaggio fiabesco ma una rumena cinquantenne che lavora come badante, non fa domande e ama la concretezza (compreso quella dei cibi). La strana convivenza è nel segno di un’amicizia totale fra “diversi” in cui ognuno gioca il proprio ruolo. Non racconterò altri momenti della storia che si snoda limpida e lineare, dirò solo che il “romanzo di formazione” mi pare una dei testi più vivi e sentiti delle scrittrice: originalità e tradizione, leggerezza e profondità anche nel sorriso.
di Pino Boero