Il salotto del gatto libraio - 16 settembre 2021
Appena ho preso tra le mani questo libro, nonostante ne avessi letto la trama, tutto mi aspettavo tranne che leggere questa bellissima storia riguardante i bambini neurodivergenti. Con ironia e delicatezza infatti l'autrice ha scelto di parlare attraverso una protagonista e la sua famiglia, dell'autismo, un disturbo dello sviluppo neurobiologico e non una malattia come tutti spesso pensano.
La protagonista di questa storia è Addie, una ragazza che a soli undici anni, tutti i giorni, è costretta a combattere contro l'ignoranza, l'ostilità, la diffidenza e la paura degli altri. Perché sì diciamocelo quando qualcosa o qualcuno è diverso da noi, scatta subito quel meccanismo stupido e inappropriato di auto difesa. L'unica persona che riesce veramente a capire Addie è sua sorella Keedie, anche lei autistica. Entrambe infatti si ritrovano ogni giorno a portare avanti le proprie battaglie anche se trattate da inette.
Durante una lezione di storia, Addie scopre che in passato, nel suo paesino della Scozia settentrionale, furono torturate e condannate a morte per stregoneria, delle donne innocenti. Per Addie questa diventa una vera e propria battaglia per cui combattere, in fondo anche quelle donne sono morte perché considerate diverse come lei. Nessuno però le ha mai difese e proprio per questo Addie ha deciso di sensibilizzare gli abitanti del suo paesino, affinchè possa essere costruita una lapide che le ricordi e gli renda giustizia.
Così sono stata conquistata da questa ragazzina forte e coraggiosa che nonostante le difficoltà e la neurodiversità ce l'ha messa veramente tutta per farsi rispettare.
Tra l'altro sono venuta a conoscenza che la stessa autrice è autistica e forse è proprio per questo che è riuscita a trasmettere una forte emozione e a creare una grande empatia con la protagonista. Spero che questo libro venga letto da tutti ma soprattutto da quei ragazzi che al giorno di oggi si credono di essere unici e invincibili.