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Libri per bambini e ragzzi sulla Shoah

Teste fiorite - 23 gennaio 2022

Quando è il momento di parlare della Shoah ai bambini?

Arriva un momento? Come capiamo se sono pronti ad ascoltare una Storia inaccettabile? Questo momento è…gennaio?

Mah, immagino che per qualcuno, per qualche caso astronomico, sia gennaio, perché no, per qualcun’altro sarà maggio, per altri chissà… Quello che è certo è che con l’istituzione del giorno della memoria il 27 gennaio a ricordo dell’apertura dei cancelli di Auschwitz ad opera dei russi, tutte le scuole si sentono in dovere, e non in diritto, di fare qualcosa. Dunque a chi ha l’arduo compito forse, anzi sicuramente, un buon libro può tornare utile ed ecco perché vi propongo una bibliografia aggiornata di libri per bambini e ragazzi che affrontano il tema shoah.

Non ho alcuna pretesa di esaustività, ci mancherebbe, ma ci tengo a precisare che ho scelto i libri di seguito riportati perché trattano il tema della shoah in maniera diretta, moltissime altre narrazioni straordinarie possono essere altrettanto forti per approcciare l’ineffabile ma mi sono limitata ai racconti espliciti.

Sottolineo anche che NON tutti i libri in bibliografia hanno lo stesso valore estetico e letterario, diciamo che ho evitato di inserire operazioni editoriali di troppo bassa qualità ma per il resto troverete anche testi francamente non eccelsi, che probabilmente io non userei, ma che magari per qualcuno per qualche motivo possono far da buono spunto o traino, insomma ho voluto non stringere troppo sulla qualità sia per dare una qualche idea più generale di cosa l’editoria offre a riguardo, sia anche perché questa bibliografia rischierebbe altrimenti di essere molto ma molto ridotta… 

Tra questi testi indubbiamente gli albi illustrati rappresentano una proposta forte ed importante specie per la fascia d’età più piccola…e allora torno alla prima domanda: quando è il momento di parlare di Shoah?

Beh, non c’è una risposta unica, evidentemente, ma non posso nemmeno liquidarlo con “a ciascun bambino il proprio tempo”, non vi pare?

Allora diciamo che prima degli 7-8 anni trovare il giusto approccio per esplicitare la shoah non è affatto semplice, questa è l’età in cui, con tutte le attenzioni del caso, ovvero con finali sempre positivi, storie non choccanti ecc., possiamo iniziare ad affrontare il tema apertamente.

Gli albi per questa fascia d’età mi sembrano un approccio perfetto per una lettura ad alta voce e condivisa. Negli ultimi anni inoltre sono usciti testi che puntano proprio ad abbassare l’età di approccio, penso ad esempio a La città che sussurrò, albo semplicemente superbo che può essere letto anche ad una fascia d’età un po’ più bassa: 6-7 anni.

Detto questo secondo me si vive e si crescono i figli e si educano i bambini con la shoah sempre perennemente impressa nella mente, ai bambini e ai ragazzi si racconta la storia, la memoria, e ad ogni età si aggiunge qualcosa dell’orrore ma tutto ha senso se porta a diventare cittadini e persone che vivranno e costruiranno un mondo in cui la shoah non sarà mai più possibile.

Vi invito tutti ad integrare con ogni tipo di suggerimento e commento questo post che vorrei crescesse ogni anno e diventasse davvero utile per la costruzione di una buona bibliografia tematica.

La shoah nei libri scolastici della primaria

Prima di lasciarvi alla bibliografia vorrei anche notare che in tutti i sussidiari della scuola primaria che ho verificato sin qui la shoah è trattata in un riquadro ristretto (e questo è abbastanza ovvio visto che dopo la riforma Moratti il ‘900 è stato tolto dal programma della primaria, ma la buona scuola ha invece riaperto la libertà di progettazione dei programmi stessi…) quasi sempre in corrispondenza della trattazione degli ebrei come popolo che esce dall’Egitto 4000 anni fa, il che genera non poca confusione nei bambini e bambine, e soprattutto con informazioni molto ma molto imprecise quando non scorrette.

Quindi, per piacere, prestateci attenzione, e nel dubbio rivolgetevi a associazioni come I figli della shoah o a istituzioni preparate a riguardo, come i centri studi del ‘900 i musei ebraici o lo Yad Vashem di Gerusalemme perché soprattutto la shoah italiana ha avuto delle specificità importanti da non ignorare!

L'aquilone di Noah


Noah è un bambino diverso dagli altri: vive nel suo mondo, non parla e non sembra ascoltare. 
Ha una sola passione: il suo aquilone, e ogni occasione è buona per farlo volare nel cieli di Cracovia. 
Noah è il figlio più piccolo dell’orologiaio ebreo Leopold Baumann e di sua moglie Dora. La sua è una famiglia disgregata, attraversata dal conflitto tra la madre, pratica e distaccata, e il padre, timido e appartato; l’unico rifugio sicuro sono le braccia forti e amiche del fratello maggiore Joel.

 

di Roberta Favia

 

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