Vanity Fair - 2 febbraio 2022
“Uno non può mica chiedere scusa per quello che è. Si è così e basta”. Sono queste le parole di Viola, la protagonista di Mia sorella è un quadrifoglio (Carthusia), uno dei vari libri sulla disabilità usciti in questi ultimi anni e pensati per i bambini.
Al centro argomenti come autismo, sindrome di Down o malattie genetiche, oggi raccontati ai piccoli in modo nuovo, senza tabù o stereotipi, ma soprattutto senza cercare di rendere la realtà migliore o più facile di quella che è. Pagine autentiche e per questo capaci di svelare ai piccoli e di insegnare a noi grandi che, al di là delle differenze e delle difficoltà, ogni bambino ha il diritto di essere quello che è.
Il punto di partenza spesso è uno: la disabilità può e deve essere raccontata, non va ignorata o sottratta agli occhi e alle coscienze delle persone.
Destinato ai più grandi ma sempre dedicato al tema della disabilità, anche Una specie di scintilla (Uovonero), vero e proprio caso editoriale uscito l'anno scorso in Italia. Il romanzo, sincero e pieno di empatia, è firmato da Elle McNicoll, giovane scrittrice autistica che ha voluto narrare, attraverso la vicenda della protagonista, autistica come lei, una storia di coraggio e fiducia in sé stessi. Alla base, il desiderio di dare maggiore rappresentazione della neurodiversità nei libri per bambini, smontando i pregiudizi e raccontando la diversità semplicemente per quella che è.
Uscito in Italia l'anno scorso, il romanzo è scritto da Elle McNicoll, giovane scrittrice scozzese e neurodivergente che affronta il tema della disabilità partendo dalla sua esperienza autobiografica e finendo per smontare i pregiudizi che ancora gravano sulla diversità. «Mio nonno diceva sempre che la gente come me in passato forse non era la più socievole. O la più chiacchierona. Ma mentre tutti gli altri erano intorno al caminetto a spettegolare, noi eravamo fuori a cercare l'elettricità. Ecco cos’è il mio autismo. È una specie di scintilla».
di Francesca Gastaldi