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Recensione di L'aquilone di Noah su Qualcuno con cui correre

Qualcuno con cui correre - 10 febbraio 2022

Joel afferra suo fratello, tenendogli con forza la mano, così piccola, sottile e diversa dalla sua, grande, forte e anche un po’ ruvida. Camminano a passo svelto, quasi correndo. In certi momenti i piedi di Noah non toccano terra. La forza del fratello lo solleva e lo trasporta come una foglia in una folata di vento. Eccolo, vedono già il ponte della Vistola e dall’altra parte Kazimierz, il quartiere ebraico, dove si sentono al sicuro. Quasi sempre.”

E’ proprio nel mezzo di quella ferita che Noah combatte per cercare qualcosa che possa alleviare il suo dolore; qualcosa che gli permetta di trasformare quel bagno di sangue in una cicatrice in grado di svanire nel tempo. 

Combatte per nascondersi dalla morte, per ritrovare la quiete nel bel mezzo di quel vortice; per tornare bambino. Lotta per la sua libertà, per la sua spensieratezza; ma è cresciuto troppo in fretta e ormai niente può più permettergli di tornare indietro.

Quella ferita, in realtà, non si è mai chiusa e ancora continua a perdere sangue. Quel sangue. E niente le permetterà di svanire. Niente le permetterà di cancellarsi sotto lo sguardo di tutti.

Una cosa sembra distrarlo, renderlo felice: il suo aquilone che naviga per i cieli di Cracovia. Forse, è ciò che Noah vorrebbe diventare; insomma, non sentirebbe più le grida delle madri che piangono sul corpo dei propri figli, le lacrime versate in segno di disperazione e quei camion che trasportavano il loro destino.

L’unica cosa per cui deve veramente continuare a combattere è Joel, suo fratello che sembra resistere solamente per proteggere il suo fratellino, ciò che gli è rimasto di più caro; è Joel l’unica ragione per cui Noah continua a mantenere i piedi ancorati a terra.

E’ una storia che colpisce nel profondo; mi ha molto emozionata perché trasmette un forte senso di speranza in quelli che sembrano essere gli istanti più disperati, quei momenti nei quali ci sembra di perdere tutto ciò che ci rimane di più prezioso; immaginando che mai nella vita ci potrebbe capitare di vivere realtà come queste. 

Eppure a qualcuno è successo e per qualcuno quella ferita non smetterà mai di sanguinare.

di Sofia Sozzi

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