Il folletto - gennaio/marzo 2022
Il genere giallo è sempre presente tra le proposte di percorsi di lettura dedicati alla scuola media, complice una lunga tradizione che a livello editoriale ha offerto e offre ai lettori libri e serie di ottima qualità sia perché, essendo un argomento che fa parte del programma scolastico, è ben gradito dagli insegnanti. I ragazzi poi amano in gran parte le avventure che ruotano intorno al mistero, per andare a volte verso scenari di “sangue e sbudellamenti e paura”, come scrive Almond ne Il selvaggio. Se interrogate i ragazzi su quali siano gli ingredienti di un buon giallo, subito vi parleranno di assassini, omicidi, sangue, testimoni, pallottole: sarà semplice affascinarli con il coltello che compare alla seconda pagina de Il figlio del cimitero o inchiodarli nell’ascolto con le prime righe de Il rubino di fumo o con il primo capitolo de Il gioco dell’assassino. Proporre il giallo è un po’ un “giocare facile” per chi si occupa di libri e lettura per ragazzi, tanto più che è possibile declinare il tema secondo diverse sfumature e diversi filoni. Ci sono protagonisti ragazzi che affiancano detective e poliziotti, come in L’ombra dello sciacallo o nel divertentissimo Diamanti al cioccolato. Ci sono altri che indagano in prima persona, svolgendo indagini parallele, come avviene in Maregiallo, ne Il mistero di Vera C., in Smart, dove Kieran vuole battere sul tempo la polizia nel risolvere un omicidio, e nel superlativo Il mistero del London Eye, che continua a essere un ottimo esempio da portare sulla costruzione di un intrigo, visto che il lettore ha sotto gli occhi fin da subito tutti gli indizi, ma riesce a metterli insieme quando Ted spiega come si incastrano tutte le tessere del puzzle. In due belle storie di amicizia come Non c’è campo e L’alfabeto del silenzio sono proprio gli adolescenti protagonisti a indagare su cosa stia succedendo ai loro migliori amici, coinvolti in vicende per loro inesplicabili. Ci sono le grandi figure di investigatori professionisti o dilettanti che hanno dato vita a serie apprezzate, da recuperare sugli scaffali delle biblioteche: da Philippe Gratin a Nancy Drew, da Flanagan al menestrello Joslin de Lay fino all’ironica Sammy Keys. A Sherlock Holmes poi si potrebbe dedicare una singola riflessione, tanti sono gli autori che si sono ispirati ai libri di Arthur Conan Doyle per scriverne altri, immaginando le sue avventure da giovane o quelle di altri intorno a lui. Mi limiterò a citare due esempi più recenti di storie su schermo adatte ai ragazzi di questa età: il film Enola Holmes, tratto dai libri di Nancy Springer pubblicati da DeAgostini insieme ai fumetti che ne sono stati tratti, e la serie Netflix Gli Irregolari di Baker Street, anch’essa ispirata a una serie di romanzi di cui in Italia arrivò solo La caduta dei Magnifici Zalinda nella serie Junior Giallo Mondadori. È interessante avere a disposizione formati particolari che permettano, sempre all’interno di una proposta legata dal medesimo filo rosso, di differenziare e di andare quindi incontro ai gusti diversi di più lettori possibile e alle loro capacità di lettura. La serie I diari di Cérise, che Mondadori ha recentemente ripreso dopo la prima traduzione nella collana 9L Panini di qualche anno fa, ad esempio ha al suo interno diverse tipologie narrative: ciascuno dei cinque albi porta il lettore a fianco della protagonista, che sogna di diventare scrittrice e incappa ad ogni tomo in un mistero da risolvere insieme alle amiche; l’indagine è raccontata sotto forma di fumetto; tra le pagine compaiono anche lettere, articoli di giornale, articoli da siti web. La forza dell’illustrazione a fianco del testo è ben chiara in Warren 13° e l’occhio che tutto vede, giocato completamente sui toni del rosso e del nero, che chiama il lettore a risolvere gli enigmi proposti ai personaggi, come in Casapelledoca, riproposto dall’editore Pelledoca con una riuscita scelta di illustrazioni di Lorenzo Conti che corrispondono bene al crescere della paura di fronte alle stranezze incomprensibili che accadono nella casa nel bosco in cui Riccardo si è trasferito da poco con la famiglia. Quest’ultimo testo è un racconto lungo, facilmente proponibile anche a lettori meno forti o più diffidenti verso un numero di pagine più corposo, proprio come Alla ricerca di Lola, nel felice formato della collana Ponte delle Arti che permette anche di avvicinarsi alle opere di Edward Hopper. Hanno un formato particolare, che forse necessita di un incoraggiamento al lettore perché ci si avvicini, i due magistrali racconti di Woolrich presenti nella collana Pulci nell’orecchio di Orecchio Acerbo: lo spirito dei due ragazzi protagonisti, la costruzione della trama e della suspense da parte di un grande maestro del genere ne fanno una lettura adatta a essere proposta ad alta voce.
di Caterina Ramonda