Il Mignolo - dicembre 2022
Uno degli albi per bambini più venduti e conosciuti è Che rabbia!, un libro di Mireille D’Allancé tradotto nel 2000 da Anna Morpurgo per Babalibri: un classico che a modo suo ha aperto un filone per parlare di emozioni, per ragionare intorno ai sentimenti. Oltre vent’anni dopo una grande narratrice e illustratrice di oggi propone un modo del tutto diverso per attraversare la rabbia, molto convincente sia come immagini (vorticanti, danzanti, rugginose, tra grigio, nero e rosso) che come parole (tradotte in un italiano potente da Sante Bandirali). Ne Il mondo è rosso non c’è storia, ma passione, un unico presente che esclude altri sentimenti e riflessioni fino a quando non si è usciti dalla rabbia: e per questo è ancora più prezioso, perché non giudica, non pretende di insegnare o addomesticare le emozioni. C’è una bambina, quasi una sagoma danzante, che attraversa le scene, parlando e gridando. Bastano le prime e ultime righe per sentire su di sé la potenza della messa in scena di Teckentrup: “Adesso il mondo è rosso, la rabbia è arrivata. Ruggendo mi circonda, tempesta scatenata. La furia è accecante, ma vedo chiaramente che ora uguale a prima non ci sarà più niente. E tuoni, ed esplosioni, e fulmini, e saette, e fuochi, e turbinii, e raffiche, e vendette! Ruggisco, strillo, ringhio, scateno ogni mio istinto. Un drago inferocito che non sarà mai vinto!” E infine: “La rabbia mi dà forza, la rabbia mi fa bene, la rabbia m’incoraggia, la rabbia mi sostiene. (...) Non temo più nessuno, son forte e ho coraggio. La porta adesso è aperta: comincia un nuovo viaggio.” Rabbia quindi non come sentimento da reprimere o domare, ma come risposta, come risorsa: il libro si chiude con una citazione che sembra un’indicazione di lettura per l’adulto spaventato: “Usa la tua rabbia per trasformare il mondo intorno a te.” (Anni Lanz, attivista per i diritti umani). E si rilegge il libro, a partire dalla centralità del viaggio.
Da 5 anni
di Beniamino Sidoti