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Recensione di Gabbie su Zebuk

Zebuk - 16 gennaio 2023

Stefano memorizzò la collezione in tre giorni. Ci mise così tanto tempo perché farfalle e insetti erano chiusi in certi cassetti grandi e sottili che bisognava far scorrere piano.

L’accademia delle Scienze di Torino vuole assegnare un premio a Charles Darwin per gli studi botanici. Gli scienziati che compongono la commissione però non sono tutti favorevoli. Molti infatti osteggiano lo scienziato britannico a causa delle sue teorie evolutive sull’uomo e sul fatto che ipotizzi che discenda dalle scimmie.

Proprio nei giorni in cui bisogna decidere l’assegnazione del premio uno degli studiosi viene ritrovato morto nell’Accademia e per di più abbracciato a un gorilla pugnalato. Nessuno sembra aver visto nulla ma la polizia dopo i primi colloqui decide che c’è un solo colpevole: Stefano Sturzi, quindici anni e già rinchiuso in manicomio per comportamento violento. Stefano è il nipote del direttore dell’Accademia ma questo non basta a garantirgli benevolenza dalla polizia. Sarà davvero questo giovane il colpevole del brutale assassinio?

La mia opinione su Gabbie di Guido Quarzo, Anna Vivarelli

Gabbie, scritto a quattro mani da Guido Quarzo e Anna Vivarelli di cui abbiamo già letto e recensito Solo se mi credi. Storia d’amore e di anarchia , è un giallo ben costruito ambientato nella Torino del 1879.
Uno dei personaggi più importanti è Stefano Sturzi. Agli occhi dei lettori moderni appare subito evidente che Stefano è autistico ma a quei tempi è considerato matto e rinchiuso in manicomio dalla famiglia che lo considera pericoloso e socialmente inaccettabile. Solo suo zio gli dà un’opportunità rendendosi conto che Stefano ha moltissime doti e capacità e accettando le sue particolarità e diversità.

Il titolo del romanzo rappresenta esattamente l’atmosfera dei tempi raccontatiLe gabbie sono quelle in cui vivono le persone, anche studiosi, che non accettano le nuove teorie e le verità della scienza ma cercano nella Chiesa e nella religione le risposte. Gabbie sono anche i muri del manicomio in cui vengono costretti a vivere quelli come Stefano, considerati pericolosi solo perché diversi dagli altri. Infine ci sono le gabbie sociali per cui se non si è ricchi non si può continuare a studiare, come Lisa che deve lavorare invece di andare a scuola.

Anna Vivarelli e Guido Quarzo ci raccontano una storia bellissima e importante, emozionante e ricca di colpi di scena dove Torino emerge magnifica dalle pagine e dove sembra quasi di sentire odore di legno, polvere e nebbia.
Un romanzo consigliatissimo che darà molto su cui riflettere e che inaugura la collana Geodi sonori. Infatti Gabbie è un libro speciale perché si può anche ascoltare.
Buona lettura.

di SIBY

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