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Recensione di Dove sei, piccolo Giulio? su Teste Fiorite

Teste fiorite, 29 marzo 2023

Eccolo, il libro per fortuna lo abbiamo tra le mani, è un bell’albo illustrato e scritto da Giovanni Colaneri ed edito da Uovonero, Giulio invece per tutto il libro lo andremo cercando, pagina per pagina, tavola per tavola ed adesso proviamo a vedere insieme dove e perché.

Dove sei piccolo Giulio? potremmo forse farlo rientrare in qualche modo tra gli albi di divulgazione per la sua volontà di mette in scena il complesso mondo in cui vivono i bambini e le bambine con disturbi dello spettro autistico, un mondo, o più mondi, in cui spesso fatichiamo a ri-trovarli.

Ma Giovanni è autore in senso pieno, non solo perché gestisce sia il testo che le immagini di questo libro, ma anche perché riesce a mettere in piedi una costruzione narrativa particolare che tra metafore ed esplicitazioni ci permette di avere tra le mani un libro complesso che non credo starebbe bene solo nell’ambito di divulgazione e nemmeno solo in quello della narrazione pura.

Forse la cosa che mi colpisce di più di questo lavoro in particolare di Giovanni Colaneri, che per altro è una modalità che secondo me era emersa anche in altri suoi lavori e che qui mi è sembrato trovare una sintesi: è la capacità di rendere estremamente semplice, giocando tra parole e immagini, un contenuto decisamente complesso (immaginate il lavoro di pulizia e limatura dei linguaggi che questo deve aver richiesto! Ma lo chiederemo all’autore domenica 2 durante la diretta Instagram!).

Ma entriamo un attimo insieme dentro le parole e le immagini di questo albo…

… e partiamo dal testo. Un testo decisamente paratattico al limite della versificazione, in cui ogni frase, talvolta anche una sola parola, trova interpretazione nell’illustrazione che si fa metafora, talvolta più esplicita talaltra più criptica. Vi riporto una parte del testo perché secondo me è interessante valutare esso riesca a stare in questo libro in piedi da solo ma anche come prenda poi davvero sostanza insieme alle illustrazioni.

Eccoti.

Sei proprio qui.

Di fronte a me.

In realtà non so dove sei davvero.

O dove potresti essere.

O come sei arrivato lì.

Ti sei perso.

Ti nascondi.

Sei al centro di un universo.

Che non si sa dov’è.

Come raggiungere.

Come andare via.

Dove sei, piccolo Giulio?

Sei dentro un bosco.

Di un mostro buffo che ti vuole tutto per sé.

[…]

Mi sembra di avere di fronte un po’ di quel processo che mette si in moto quando si illustra la poesia ed in cui le illustrazioni più che creare una narrazione continuativa concentrano tutta la loro potenza sulle parole di una sola poesia. Qui una narrazione continuativa che ha un suo ritmo e una sua uscita finale ce l’abbiamo, ma al tempo stesso abbiamo anche la rielaborazione di una condizione specifica tavola per tavola, frase per frase.

Il processo creativo e poi la sua riuscita nel libro stampato mi sembra che un po’ segua quella frammentarietà, frammentarietà che si tiene naturalmente, che spesso si incontra quando ci si prova ad avvicinare al mondo dell’autismo. Penso a Macchia di Morello, edito da Salani, quel bellissimo libro scritto da un autistico severo, come si definisce lui, ovvero di un autistico che non usa la parola verbale, in cui il dato essenziale dal punto di vista della scrittura è proprio la frammentarietà, mentre dal punto di vista della ricostruzione di uno stare al mondo l’elemento centrale è la perdita dei propri confini corporei e mentali specifici, la difficoltà di ritrovarsi e farsi ri-trovare.

Chiudo notando un ultimo elemento che mi ha colpito e mi è piaciuto: quel punto di domanda che c’è nel titolo e che poi rappresenta la domanda sottesa a cui il libro sembra cercare risposta, non si troverà più nel testo. Tutte le frasi che si susseguono pagina per pagina, anzi doppia pagina per doppia pagina, si chiudono con un punto fermo che forse serve simbolicamente a non mettere mai in dubbio che Giulio sia qui, con noi, davanti a noi, e sta a noi trovarlo.

Voi che ne dite?

Che questione complessa si è posta Giovanni Colaneri e come ne è uscito bene, e mica è facile. E ne sarò felicissima di parlarne con lui domenica 2 aprile, Giornata della consapevolezza sull’autismo, nella diretta Instagram su teste fiorite alle 18.00. La diretta resterà poi registrata e a disposizione sulle pagine sia di teste fiorite che di Giovanni. Ci vediamo domenica in diretta!

di Roberta Favia

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