Tuttolibri la Stampa - 8 luglio 2023
« Non ho parole » è, spesso, il laconico commento al manifestarsi di accadimenti e comportamenti spiazzanti. Succede lo stesso con emozioni e sentimenti che, anziché allacciare vasi comunicanti, rimangono intrappolati sulla punta della lingua. Capita, però, che se non sgorgano le parole zampillino le note, a comporre le parole di musica per dirlo.
Vienna, primi del Novecento. La famiglia Wittgenstein è una delle più in vista e a papà Karl, affermato quanto autoritario industriale dell’acciaio, non va giù che alcuni dei suoi otto figli si lascino ammaliare dall’arte, anziché seguire le sue orme. Soprattutto Paul: lo dicono talentoso, ma che gusto ci prova a strimpellare quell’aggeggio con i tasti bianchi e neri? La determinazione di Paul a « fare musica », nonostante l’amputazione del braccio destro durante la prima guerra mondiale, lo racconta la sua mano sinistra « attraverso » la penna felice di Sante Bandirali. Che firma, per i bambini e non solo, Per mano, illustrato dalle splendide tavole di Gloria Tundo. E pro mano la sinistra prende idealmente la destra, nella palpitante esaltazione di un riscatto e di una rivincita vitalizzanti, durante l’ovazione per l’esecuzione del Concerto per mano sinistra che Maurice Ravel ha scritto proprio per Paul Wittgenstein.
di Ferdinando Albertazzi