pinoboero.com - 16 luglio 2023
Immaginiamo un mondo capovolto dove – come nella favolistica popolare – la stupidità sia considerata normalità e l’intelligenza una “diversità” da emarginare e caliamo tutto in un universo ipertecnologico dove ogni atto è programmato; la divergenza qui è data dal protagonista, il giovane Guillaume, la cui “normalità” risulta agli occhi di tutti “diversità” da emarginare. La canadese Victoria Grondin costruisce su base antica un romanzo modernissimo, avvincente e senza raccontare “come andrà a finire” val la pena segnalare che la “morale” contro le convenzioni, l’acquiescenza, il perbenismo vien fuori da sola, da un contesto narrativo essenziale e avvincente.
di Pino Boero