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Recensione di Divergente su Liber

Liber - luglio/settembre 2023

Fin dal principio è stato chiaro che il lavoro svolto dalla casa editrice Uovonero è prezioso, qualificato e coraggioso. Prezioso perché in rete con altre realtà editoriali rende possibile, attraverso il progetto I libri di Camilla, la scoperta e condivisione del piacere della lettura andando incontro ai lettori tutti. Qualificato per l’impegno, lo studio e la costante ricerca portata avanti con passione e determinazione. Infine coraggioso perché sfida i luoghi comuni, ribalta i punti di vista e si fida soprattutto dei lettori, e di chi ancora per i più vari motivi non lo è, ma ha tutto il diritto di diventarlo. Divergente, una delle ultime sue pubblicazioni, della scrittrice canadese Victoria Grondin, spiazzerà non pochi lettori. Guillaume è il giovane protagonista: la sua è la storia di un ragazzo che cerca uno spazio, cerca di adattarsi in quello spazio che è una vita quotidiana scandita da protocolli e segni distintivi, ma quello che più di ogni cosa vuole è soprattutto uno sguardo che sia relazione, riconoscimento e accettazione per come si è. Segue pedissequamente le tabelle che regolano il suo tempo, ma non smette di guardarsi attorno, osserva, annota, scappa, si oppone.

Victoria Grondin è stata abilissima a portare tutti i lettori da una parte, quasi fossero una curva pronta ad esultare per i piccoli successi raggiunti da Guillaume, a gioirne, senza in realtà aver compreso quanto si stava compiendo. È questo un libro che racconta una storia bella, ben scritta, con delle interessanti incursioni jazzistiche (un genere musicale scelto forse non a caso), che ha trovato in Sante Bandirali le parole esatte per i lettori italiani. Solo alla fine, quando si crede di essere dalla parte giusta, ci si rende conto che la Grondin ha condotto lo sguardo del lettore verso

Lo sguardo sulla diversità

se stesso, verso l’idea malsana di disabilità, di altro da sé, che abita nella nostra testa. Quello per cui facciamo il tifo è solo il nostro riflesso, o comunque qualcosa che gli si avvicini il più possibile, generando però un mondo che il più delle volte esclude.

È stata brava la Grondin a costruire una storia che ci fa scendere dagli spalti per riconoscere una realtà che si compie ogni giorno.

di Agata Diakoviez

leggere è un diritto di tutti

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Creare libri speciali per dare a tutti i bambini, compresi quelli che hanno difficoltà di lettura di vario genere, il piacere di leggere e di condividere gli stessi libri.

Diffondere una cultura della diversità come ricchezza, che sappia stimolare curiosità e conoscenza anziché paura e diffidenza, per mezzo di albi illustrati, narrativa, giochi e saggi.

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