Trama: La storia emozionante del piccolo Giulio, di una sorella che lo capisce e di una mamma che riesce a vederlo.
Dopo il successo di Che cos’è una sindrome?, Giovanni Colaneri torna a raccontare la diversità con un albo illustrato profondo e immediato.
Dov’è finito il piccolo Giulio?
È proprio qui?
Si nasconde?
Si è smarrito in un bosco?
Dovunque sia finito, il piccolo Giulio sarà sempre ritrovato.
Le difficoltà relazionali di Giulio vengono mostrate attraverso illustrazioni simboliche ed evocative di grande effetto. Giulio è piccolo, spaesato, evanescente, si perde in un’antica foresta, rimane incastrato nel traffico di macchinine giocattolo, si nasconde in una bottiglia come il messaggio di un naufrago. Fino a quando la sua strada intreccia quella di sua sorella e di sua madre; allora, come corpi celesti che intersecano per un attimo la stessa orbita, si scoprono parte del medesimo universo, sconfinato come un abbraccio.
Un albo illustrato che, in un’armoniosa sintonia di frasi brevi e immagini dettagliatissime, offre uno sguardo semplice e delicato sul mondo estremamente complesso dell’autismo.
Uovonero
Recensione: Giulio non si trova, dove è finito? Si è smarrito? Si è nascosto? E’ lontano? Ma c’è il suo cappellino! Eccolo Giulio, è perfino arrivato in un angolo lontano dell’universo.
La sorellina sa dov’è, la sua mamma sa come vederlo.
Questo albo è incentrato sull’autismo, una sindrome che porta spesso i bambini ad essere lontani, trasparenti, ma bastano due occhi pieni di affetto per vederli, scoprirli ed includerli. Non è immediato riuscire ad entrare in questo mondo, ma neanche impossibile.
Il tema viene trattato in maniera fortemente evocativa e delicata: disegni sfumati, quasi eterei; pochissime parole, ma le immagini, simboliche, ci permettono di viaggiare nei posti dove questi bimbi speciali trovano rifugio o si perdono.
Un albo non semplicissimo per i piccoli lettori, i miei figli non hanno centrato il focus, non hanno capito perché non si trovasse Giulio. Non credo si tratti di poca sensibilità, ma vedo questo libro più adatto agli adulti, o comunque bisogna precedentemente spiegare quello che si sta per affrontare.
Un occhio sensibile e delicato rivolto all’inclusione e all’accoglienza.
di Cristina Abbate