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La vecchia casa (di Anne Frank) sul canale

Quotidiano il T, La giostra - 17 gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria esce in Italia un albo scritto da Thomas Harding e illustrato da Britta Teckentrup che introduce una riflessione sulla Shoah e sulle persecuzioni razziali.

La movimentata storia di un edificio straordinario, la casa che diede rifugio ad Anne Frank e alla sua famiglia durante la persecuzione nazista. In occasione del Giorno della Memoria, Uovonero edizioni porta in Italia un albo scritto da Thomas Harding e illustrato da Britta Teckentrup che introduce una riflessione sulla Shoah e sulle persecuzioni razziali in un linguaggio adatto anche ai bambini e alle bambine, a partire dagli otto anni. Si tratta de «La vecchia casa sul canale», traduzione di Sante Bandirali, albo illustrato con copertina cartonata (56 pagine, 20 euro). Un titolo nel solco di una casa editrice di libri inclusivi, ad alta leggibilità, che promuovono una cultura della diversità per rendere la lettura un diritto di tutti.

Il racconto di un edificio pieno di storia, che nell’arco dei secoli ha vissuto molte vite: è stato costruito, vissuto, danneggiato dalle intemperie e riparato di nuovo; ci hanno abitato persone ricche e persone povere ed è stato un nascondiglio per coloro che vi si sono rifugiati durante la persecuzione degli ebrei in Europa, come la famiglia di Anne Frank, che lì ha trovato protezione per due anni. La secolare abitazione ha conservato, come una gemma preziosa, il diario scritto dalla ragazzina, che suo padre ha letto con il cuore spezzato e le lacrime agli occhi per poi condividerlo con la sua famiglia, con gli amici e infine con il mondo intero.

Spiegare la Shoah e il significato della Giornata della Memoria può non essere semplice quando il nostro interlocutore è un bambino o una bambina, ma i pluripremiati Thomas Harding (1968, pluripremiato autore di bestseller, come giornalista ha scritto per «The Guardian» e lavora come presentatore radiofonico e televisivo) e Britta Teckentrup (nata ad Amburgo, ha studiato illustrazione e ora vive a Berlino, ha pubblicato più di 100 titoli tradotti in diversi Paesi) si accostano al tema attraverso un’opera innovativa, che si allontana dalla narrazione più classica offrendo diversi livelli di lettura. Se i lettori più giovani si lasceranno coinvolgere dall’evocativa atmosfera del racconto, in cui la casa diventa il centro della narrazione, i lettori adulti troveranno contrassegni cronologici estremamente puntuali grazie ai quali potranno ricostruire aspetto e funzione dell’abitazione nelle varie epoche.

Attraverso una scrittura chiara, sintetica e allo stesso tempo narrativa, Harding racconta con tatto e delicatezza anche gli avvenimenti più cruenti, come la morte degli abitanti della casa o i rastrellamenti nazisti, mentre le illustrazioni di Teckentrup, tra gli inaspettati contrasti di luce, l’espressività del tratto e le scenografiche aperture di campo, rendono la casa viva davanti agli occhi del lettore.

Lo sguardo meticoloso e il taglio cinematografico delle illustrazioni donano profondità alle tavole, accompagnandoci, una pagina dopo l’altra, in un viaggio di scoperta. Dunque un libro poetico e inconsueto che, riconducendo la tragedia della Shoah «dall’universale» a un «particolare» più vicino alla conoscenza del mondo dei giovani lettori, porta sotto i riflettori l’importanza della trasmissione della Storia e della conservazione del patrimonio culturale, tra memoria e futuro. Pensate che la casa di Anne Frank dopo la guerra venne acquistata dalla NV Berghaus, un’azienda che voleva demolire l’edificio per costruire un grande magazzino. Otto Frank, padre di Anne, e altri riuscirono a convincere NV Berghaus a donare l’edificio alla città di Amsterdam e nel 1960, dopo un intenso programma di ristrutturazione, la casa venne aperta al pubblico. Oggi, la casa di Anne Frank è un museo, un centro educativo e sede della Fondazione Anna Frank, ed è visitata ogni anno da oltre un milione di persone.

di Carlo Martinelli

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