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Recensione di La vecchia casa sul canale su Marerosso

Durante la notte saliva di nascosto al piano di sopra e osservava dalla finestra il castagno del giardino.
Guardava le stelle e la luna e sognava un futuro dorato.
E fuori il mondo andava avanti, senza di loro".

Quante volte è stata raccontata la storia di Anne Frank? A partire dal suo diario, noto in ogni angolo del mondo, sono nate narrazioni parallele di carattere letterario, cinematografico, figurativo, artistico.

Si è cercato di mantenere viva quella che chiamiamo Memoria – anche se spesso sembra che non ci riusciamo affatto – e farlo attraverso il racconto di vita vissuta di una ragazzina, stretta tra stanze e silenzi a cui proviamo a dare un senso, ci dà la sensazione di rendere ancora più reale e vivido un passato che bussa alla nostra porta sotto forme differenti ma che continuano a ripetersi.

Maremosso Feltrinelli - 23 gennaio 2024

Uovonero con La vecchia casa sul canale – scritto da Thomas Harding e con le suggestive illustrazioni di Britta Teckentrup – vira sul tema spostando il punto di vista sullo stabile, sulla casa, sulle molteplici attività e quotidianità che quel palazzo stretto e lungo ha vissuto prima di divenire un rifugio segreto, per tracciare un percorso di profumi e faccende che amplia la visione, portandoci a riflettere che il prima e dopo di una tragedia ne fanno parte e ne determinano conseguenze e risultati.

La narrazione segue la storia dell’edificio prima ancora che venga costruito.

Siamo in quello che oggi è il centro di Amsterdam, circa quattrocento anni fa, e infatti della particolare, colta e libera città ancora non vi è traccia. Aironi, topolini, gabbiani, mucche, su un terreno paludoso.

Giungono poi gli uomini e le donne, inizia a sorgere il centro abitato e viene creato nel 1612 un canale, il Canale del Principe, proprio lì, dove nel 1635 verrà edificato il palazzo che sarà abitazione, stalla, magazzino, e infine un nascondiglio, la vecchia casa sul canale, come Anne Frank l’aveva soprannominata.

Costruirono una casa deliziosa con solidi muri di mattoni, robusti pavimenti di pino e una porta d’ingresso verde. Il tagliapietre voleva più spazio. Così, dietro la casa principale, aggiunsero un edificio con un'ampia soffitta.
Quando la casa sul canale fu completata la inaugurarono con una festa.

I tratti delle illustrazioni sono netti, rigidi, precisi, quasi fotografici, come a voler ricalcare l’architettura nelle sue mutazioni, e al tempo stesso si mescolano tra loro come brillanti acquerelli, mettendo in risalto le figure, umane e animali, che si avvicendano tra le mura del palazzo. I toni diventano scuri quando arrivano i soldati, gli anfratti del luogo segreto si fanno stretti nel voler spiare nelle stanze e infine sembra quasi che la luce vada fuori fuoco, a sfumare, quando la casa diviene uno dei più importanti luoghi della memoria che conosciamo.

L’impianto narrativo è semplice, una favola moderna, adatta a un pubblico di bambini e bambine già a partire dai sei anni. L’albo illustrato racconta con i dettagli necessari l’avvicendarsi delle persone, del lavoro, della peste, di un incendio, di chi arriva, delle feste, dei profumi e delle grida gioiose dei più piccoli, dando una vita propria alla casa sul canale, mostrandoci come i luoghi possono essere parte integrante del nostro passaggio dentro le loro mura, come ciò che viene vissuto può essere caratterizzato e condizionato da dove lo stiamo vivendo.

Il punto di vista speciale con cui arriviamo alla vicenda dei Frank mette in luce come un fatto storico di tale importanza, di tale orrore, si possa collocare nel quotidiano insinuandosi nello scorrere del tempo di ogni giorno.

L’albo, in uscita proprio oggi, è di splendida fattura, cartonato, un pezzo speciale da tenere nella propria libreria.

Nelle pagine finali è corredato dai riferimenti storici, con le date, i nomi dei costruttori e dei proprietari dell’edificio, le note che riguardano l’attuale utilizzo che del palazzo viene fatto, prima di ogni altra cosa museo, testimonianza di ciò che è stato; e inoltre centro educativo, un punto di raccolta per imparare ogni giorno ad ascoltare la voce dei ragazzini e delle ragazzine, piccoli o più grandi che siano, che sanno leggere la realtà, anche quella più dolorosa, donandoci spunti alternativi arricchenti e speciali.

di Claudia Colucci

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