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Il paese dimenticato dal tempo

Gigi il giornale dei giovani lettori, domenica 17 marzo 2013

Oggi è il giorno di San Patrizio: l’occasione che aspettavo per presentare due intriganti romanzi irlandesi d’autore (meglio, d’autrice), in cui le storie di ragazzi del ventesimo secolo si colorano delle suggestioni del millenario folklore celtico.
L’Irlanda che sognano stranieri e viaggiatori è un paese magico e incontaminato, dove la natura lussureggiante e il suono di violini fanno da sfondo a vite semplici e leggende sul piccolo popolo di fate e folletti. Ma l’Irlanda reale non è un paese “dimenticato dal tempo”, ma una nazione che ha vissuto violente lacerazioni politiche e soffre tuttora la contraddizione fra tradizione e modernità.
Due romanzi che ho letto negli ultimi tempi, La creatura che abitava la notte di Kate Thompson e il recentissimo La bambina dimenticata dal tempo di Siobhan Dowd, miscelano sapientemente tutti questi elementi con una narrazione intrigante e venata di suspense, restituendo ai lettori un racconto sincero e  seducente dell’Irlanda e dei suoi abitanti, di oggi e di ieri, reali e immaginari. Curioso che entrambi i titoli italiano tradiscano in parte l’essenzialità degli originali – rispettivamente Creature of the Night (Creatura della notte) e The Bog Child (La bambina della palude) –  pennellandoli con un’azzeccata sfumatura di mistero in più.
Al centro delle storie due adolescenti che affrontano un profondo cambiamento: Bobby è un quattordicenne della Dublino di oggi, cresciuto troppo in fretta fra gang e piccoli crimini, che si oppone, con continue alzate di testa e fughe da casa, al trasferimento in campagna voluto dalla giovanissima madre. Fergus ha 18 anni nell’Irlanda del Nord del 1981, e dovrebbe preoccuparsi solo dei test di ammissione all’università e dell’esame della patente, se non avesse un fratello militante dell’IRA in carcere, in procinto di iniziare lo sciopero della fame.
Il loro percorso di crescita si intreccia con il riaffiorare di irrisolte violenze che affondano le proprie radici nel passato e nel suolo d’Irlanda: da una parte, una misteriosa vecchina che infesta i dintorni della casa di Bobby, teatro di misteriose sparizioni; dall’altra il corpo minuto  di una bambina ritrovato nella torbiera, che sembra parlare a Fergus con voce malinconica attraverso le pieghe del tempo.

La creatura che abitava la notte, Kate Thompson, Mondadori 2010, 17 euro.
Un romanzo di formazione narrato in prima persona da un protagonista adolescente scapestrato e arrabbiato, che a poco a poco intraprende un percorso di responsabilizzazione nei confronti della sua famiglia, composta da un’ex ragazza madre disillusa ma affettuosa e da un vivace fratellino piccolo. Lo aiutano nel suo percorso l’amicizia stretta con un coetaneo e la sua famiglia di soldi lavoratori, e la determinazione nel risolvere il mistero che circonda i precedenti inquilini della sua nuova casa. La narrazione avvincente di Kate Thompson, che dosa con sapienza episodi della vita quotidiana dei protagonisti, cambiamenti di scenario e inquietanti tracce di una presenza non familiare, conduce i lettori lungo un’avventura capace di intrigare fino alle ultime pagine. Consigliato oltre i 12 anni, ideale dai 14 in su.

La bambina dimenticata dal tempo, Siobhan Dowd, Uovonero 2012, 14 euro.
Magistralmente scritto, il romanzo si dipana lungo l’estate del 1981, segnata dalla recente morte del militante Bobby Sands dopo un lungo sciopero della fame. Con tenerezza e partecipazione, il racconto intreccia i destini della famiglia nordirlandese del giovane Fergus, di un’archeologa e sua figlia, giunte in provincia dall’Eire per studiare il ritrovamento di una bambina assassinata duemila anni prima, di un soldato inglese e di numerosi altri personaggi, tutti ben tratteggiati. La lingua, raffinata e potente, arricchisce la storia di sensazioni e presagi che ne ampliano la portata e ne fanno un racconto senza tempo sull’amore, l’amicizia e il sacrificio, in perfetto equilibrio con un intreccio ben costruito e una leggerezza che non dovrebbe mai mancare, nella vita come nei romanzi per adolescenti. Questo lo consiglio dai 14 anni in su.

Siobhan (si pronuncia “Shi-vaun”) Dowd, scomparsa  per una grave malattia nel 2007, fu meritoriamente insignita di una Carnegie Medal postuma nel 2009 per questo romanzo.

Uovonero ha già pubblicato il secondo romanzo di Siobhan Dowd, il delicato “giallo” Il mistero del London Eye, di cui ho già parlato qui.

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