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Uno straordinario anno di idee per lo straordinario signor Qwerty

Luukmagazine, lunedì 13 gennaio 2014

Approdato in Uovonero edizioni di recente, direttamente dall’Australia dove probabilmente è stato dentro ad un cappello per molto tempo, ma poi come tutte le buone idee ha cominciato a lievitare sempre di più sino a che Karla Strambini, sua autrice, ha sentito impellente l’esigenza di fare qualcosa con lui. Come capita, apprenderemo, a tutte le buone idee.
“Lo straordinario signor Qwerty” , ogni lettera di seguito sulla tastiera, è un ometto molto fantasioso.
Vive in una piccola casa “meccanizzata” dove tutto è a portata di mano e dove tante mani lo aiutano in mille cose: c’è una mano che regge un bicchiere che contiene ben sei spazzolini da denti vicino al lavandino…forse il signor Qwerty tiene molto ai suoi denti oltre che alle sue idee…
Ci sono mani che spuntano dalla seduta di una sedia che corre su rotaia per spostarsi facilmente e senza distrarsi troppo tra lavandino, cuoci vivande e tavolo da lavoro.
Mani che alzano ed abbassano la seduta, che aprono cassetti, che fanno da contrappeso a block notes sempre “a portata di mano” dove appuntare nuove idee; mani che portano matite sempre ben appuntite per appuntar idee e disegnar progetti.
A guardare bene, ci sono anche sei tazze: saranno per gli ospiti, perché sappiamo che il signor Qwerty dorme in un letto singolo…
Non so se si può affermare che il signor Qwerty fosse proprio un inventore, ma è certo che nella sua testa nascevano idee tutt’altro che ordinarie e soprattutto tantissime…
C’erano ogni sorta di strani oggetti occhiuti snodati e volanti a mezzo eliche, ingranaggi così complessi e pressati pronti ad esplodere e schizzare in mille viti e rondelle dentate in ogni dove.
Caricamenti a molla, pompette, tazzine con cucchiaini auto rotanti e cucchiai volanti, manine spremi-dentifricio, porta mille oggetti tascabile, uccelli meccanici che, come vecchie Linotype, producevano esclamativi di ogni forma e dimensione.
Insomma, la testa del signor Qwerty scoppiava di idee assolutamente uniche e straordinarie…o così pensava lui.
Pensava di avere idee così complesse ed articolate che temeva che la gente le potesse considerare strane e lui peggio di loro e per questo si sentiva diverso ed estremamente solo.
Questo perché pensava di essere l’unico a pensare in quel modo che produceva così tante idee!
E questo era il motivo che lo spinse a tener calato sulla sua testa, quasi a nascondere anche il viso, un cappello che invece di contenere un coniglio – come tutti i cappelli che si rispettino – celava idee.
Ma, si sa, alle idee piace poco esser contenute in uno spazio stretto, essere nascoste, soprattutto se le idee sono grandi ed allora hanno bisogno di grandi spazi, di fogli immensi per potersi raccontare, descrivere. E se contenute in uno stretto seppur a cupola cappello prima o dopo gonfiandosi esploderanno preponderanti come non mai ed allora si sveleranno agli occhi di tutti, tutti le vedranno e diventerà impellente dover far qualcosa con loro.
E fu così che alla fine un’idea gli scappò dal cappello, forandolo come se fosse stata una palla da cannone.
Era un’idea grande e straordinaria che condivisa fece felici tutti. Sì, quei tutti che chiusi nei loro cappotti coi tanti cappelli calati sugli occhi dalle differenti forme di idee – da far invidia ad una modisteria parigina! – che tenevano celate, chiuse da antiche serrature in ottone a scatto, serrature a cinghiolini di cuoio o a chiave o ancora con grossi lucchetti o a combinazione, che passavano di fretta lo sguardo basso, poco inclini ad incontrarsi sino a quell’esplosione. Ma poi…
Tante idee ed una sola cravatta rossa, quella del signor Qwerty.
Le illustrazioni di Karla Strambini, australiana al suo primo albo illustrato, sono le vere protagoniste, mentre la parte di lettura rafforza e completa il racconto breve anzi…brevissimo.
Punti di colore digitale, azzurro intenso, rosso, catturano l’occhio invitandolo ad indugiare su mille particolari. 
Di illustrazioni dove la grafite disegna, ombreggia, arrotonda e dà profondità a quel bianco e nero degli oggetti, dei personaggi e dei tanti cappelli-idea.
Stamane Tommaso lo sfogliava ancora, attento, riprendendo in esame tutte le varie idee-cappello, aggiungendo domande a quelle già fatte e scegliendo la preferita…

Marina Petruzio

“Lo straordinario signor Qwerty”
di ed illustrato da Karla Strambini
Tradotto da Sante Bandirali
Ed.: Uovonero
Collana: I geodi
Euro: 15,00
Età di lettura: dai 5 anni

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