Mangialibri, sabato 23 gennaio 2016
Hank è al settimo cielo: è stato estratto per ospitare a casa sua Yoshi Morimoto, il figlio del preside della scuola giapponese gemellata con la sua. E non importa se la sua grigia e odiosa maestra, la signorina Adolf, ritiene che la famiglia di Hank (composta da una mamma che cucina malissimo, un papà che colleziona matite a scatto, una sorella nerd, un cane esuberante e un'iguana dalla lingua ruvidissima) non sia all'altezza e non rappresenti "una tipica famiglia americana". Il ragazzino è convinto che, con l'aiuto di Ashley e Frankie, suoi fidatissimi amici, Yoshi si divertirà moltissimo. Ed è proprio quello che accade, grazie anche alle idee del fantastico nonno Papà Pete. La situazione si complica però quando si tratta di preparare le enchiladas messicane, il piatto preferito di Yoshi, per la Festa Multiculturale della scuola. Povero Hank! Si pensa che usciti dalla classe finalmente numeri e frazioni smettano di perseguitare un ragazzino dislessico... e invece no! Eccoli ricomparire a tradimento proprio nella ricetta delle enchiladas! Riuscirà il nostro Hank a mettere la giusta quantità di peperoncino nella ricetta o fallirà davanti a tutta la scuola?
Sesto di una serie di diciotto libri, tutti con protagonista Hank, il libro è ispirato alle vicissitudini di Henry Winkler, l'immortale Fonzie di Happy Days. L'attore, regista e produttore infatti, è affetto da dislessia proprio come il piccolo Zipzer ed è stato insignito del titolo di ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico (OBE) per i suoi meriti nel campo della ricerca contro la dislessia infantile. Winkler ha cominciato a lavorare a questa divertente serie di romanzi ad alta leggibilità nel 2003, insieme alla giornalista e scrittrice Lin Oliver e, ad oggi, ha venduto più di quattro milioni di copie. Hank Zipzer e il peperoncino killer ha due grandi pregi: non solo affronta il tema delle difficoltà di apprendimento in modo scherzoso e sensibile ma riesce anche a sfatare in modo sottile gli stereotipi e le forzature che spesso nascono dal fraintendimento del concetto di "multiculturalità". È la signorina Adolf ad incarnare l'idea che le culture siano qualcosa di molto definito, con confini distinti e ben precisi. Saranno Hank e i suoi amici a scoprire che così non è e che il mondo è una mescolanza variopinta di musica, gusti e colori. Che cosa si intende infatti per "tipica famiglia americana"? E perché un ragazzino giapponese non può preferire un piatto della tradizione messicana al sushi? E guardare i Simpson e Karate Kid? Quello che Winkler e Oliver ci dicono, aiutati dai vivaci disegni di Giulia Orecchia, è che il coraggio, la curiosità e la comprensione di noi stessi e degli altri ci aiutano ad accettare le differenze (anche quando le percepiamo come stranezze) che rendono questo mondo un luogo interessante e allegro. E chi non lo capisce, per citare Hank, è un cretino e "un cretino è un cretino in tutte le lingue del mondo".
Elisabetta Della Vigna
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