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Incontri ravvicinati - Recensione di Thornhill su Il Manifesto

Il Manifesto - 07/10/2017

Un orfanatrofio su cui aleggiano le atmosfere di Edgar Allan Poe ma anche quelle più scanzonate di Tim Burton e due protagoniste bambine: una ospite (ormai divenuta fantasma?) che combatte la sua solitudine e marginalità rispetto al gruppo dominante cucendo pupazzi, e una ragazzina che vive col padre davanti a quel luogo sinistro, altrettanto sola, e viene presa dalla curiosità di saperne di più. Due modi di raccontarsi diversi: una lo fa attraverso pagine scarne di diario – è il 1982 – attanagliata dal terrore e dallo svuotamento dei suoi affetti mentre la casa comune va in rovina e si desertifica; l’altra – siamo nel 2017 – comunica solo per immagini, in sequenze cinematografiche che hanno il tratto dark dell’illustratrice Pam Smy (la sua mano è quella del Riscatto di Donddi Siobhan Dowd), qui al suo esordio come narratrice.

Thornhill (edito da Uovonero, pp. 538, euro 18,50) è un romanzo a doppio registro che narra di abbandoni, paure agghiaccianti e crescite dolorose attraverso un «giardino segreto» che infrange le regole temporali del passato presente e futuro. Non è una storia a lieto fine, o forse sì, dipende se si vuole credere ai revenant o alle sliding doors – quei tunnel che cambiano la cronologia della nostra percezione quotidiana.

Pam Smy è ospite a Cagliari al festival di letteratura per ragazzi Tuttestorie, che quest’anno ha scelto come tema da indagare «Legami» (fino all’8 ottobre a Cagliari, poi fino al 13 in giro per altre cittadine, da Carbonia a Decimomannu, fino a Vallermo e Villaspeciosa). Ideato e organizzato dalla Libreria per Ragazzi Tuttestorie, e progettato in collaborazione con lo scrittore Bruno Tognolini, può contare quest’anno sulla presenza della scrittrice Marie-Aude Murail (La figlia del Dottor Baudoin), dell’olandese Sjoerd Kuyper, con il romanzo Hotel Grande A, dell’autore francese Vincent Cuvellier (che pubblica per le edizioni Biancoenero, con i caratteri di alta leggibilità per bambini dislessici). Fra le mostre del festival, ci sarà quella dedicata alle tavole originali di Gioia Marchegiani che ha magnificamente interpretato Maria Lai in Campanellino d’argento, per l’albo pubblicato da Topipittori.

Arianna Di Genova

Link all'articolo sul sito de Il Manifesto

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