Un fumetto in cui Antonio Ferrara racconta, con un andamento scarno di grafica monocolore e testo che restituisce essenzialità, la vita del grande calciatore brasiliano Garrincha, vincitore di due mondiali di calcio. Racconta la sua determinazione a giocare a calcio, nonostante tutto e nonostante soprattutto i difetti congeniti che gli avrebbero impedito, secondo i medici, l’attività fisica, al punto da dichiararlo invalido.
Nonostante le malformazioni fisiche e la fatica, il calciatore non si nega nulla: il testo in prima persona ne segue la vita privata e le imprese sportive, le vittorie e le cadute, le fortune che possono capitare e la cura che bisogna averne. Una forma biografica che sarà apprezzata dai lettori alla ricerca di “storie vere”.
Approfittiamo del fatto che si parli di calcio e di Brasile per farvi un assist e segnalarvi il film di Andre Jublin, Banana, uscito lo scorso anno in cui si racconta del quattordicenne Giovanni alla ricerca della felicità. Soprannominato Banana per la mania di indossare sempre la maglia della nazionale carioca, Giovanni è convinto che la vita vada vissuta “alla brasiliana”, ovvero con coraggio, determinazione, volontà di rischiare e che meriti comunque provare a dimostrare a chi non ci crede più che non tutti sono uguali, che qualcuno di diverso c’è. Qui potete leggere la recensione su Il Post; se non l’avete ancora visto, cercatevi il film.
Caterina Ramonda