19/04/2017 - Libri Calzelunghe
Mi chiedo sempre più spesso quale sia il ruolo degli insegnanti e dei maestri oggi, e non solo nella scuola, ma mi rendo conto che è difficile fare una sintesi e forse è una presunzione voler generalizzare.
Nella letteratura degli ultimi anni maestri e professori non mi sembrano più quegli adulti conflittuali, ottusi e feroci, figli di un pensiero classista o poco attento all’infanzia: non sarebbero forse più credibili. Oggi l’insegnante sembra essere più empatico, attento, colloquiale e i bambini dei romanzi vivono con minor conflitto il rapporto, quasi che il confronto con questo adulto sia meno problematico, o forse l’insegnante sia diventato nella letteratura più comprensivo e aperto nei confronti dei ragazzi. I problemi scolastici si sono spostati sul bullismo, il rapporto con i pari, sulle proprie difficoltà e i propri inciampi, sulle relazioni problematiche con la famiglia che minano la serenità e il rendimento scolastico.
Agli insegnanti rimane la tentazione di cadere in un ruolo terapeutico senza avere un quadro preciso e puntuale della situazione, fino a minare il loro ruolo primario e a portare in confusione il bambino stesso. Il signor Daniels, insegnante in Un pesce sull’albero, supera egregiamente la sfida.
Riesce ad accorgersi del problema di Ally, giovane protagonista con grandi difficoltà legate alla sua dislessia mai compresa. La terapia che Ally seguirà, servirà ad aiutarla a leggere, ma soprattutto a riconquistare l’interesse per la scuola e ciò che essa rappresenta: la conoscenza, la relazione con gli altri, il far parte di una società. Ally in poco tempo guadagna un ruolo all’interno della sua classe, diventandone rappresentante, nella stessa misura con la quale riconquista fiducia in se stessa e nel suo ambiente. E fiducia verso un mondo che, fino a quel momento, sembrava non fare per lei.
Valeria Bodo