zebuk.it - 3/11/2017
Mary vive nell’orfanotrofio di Thornhill negli anni ottanta.
Non trova una famgilia che la voglia perché le persone sono spaventate da lei.
Mary è affetta da mutismo selettivo ed è molto timida ed impaurita.
Ama starsene da sola e modellare le sue bambole di creta.
Le altre ragazze dell’orfanotrofio, capitanate da una ragazza odiosa, la trattano male.
A Mary non resta altro da fare che riversare le sue angosce e paure sulle pagine del suo diario.
Nel duemiladiciassette, davanti all’ormai abbandonato edificio di Thornhill si trasferisce Ella.
La ragazza è incuriosita dalla storia dell’orfanotrofio e girovagando tra il giardino in rovina e le stanze abbandonate nota una strana ragazza.
Thornhill è un libro geniale.
Che poi definirlo libro è riduttivo.
Bisognerebbe definirlo un ibrido perché composto da parti romanzate e da splendide illustrazioni in bianco e nero che lo trasformano in un Silent Book.
Quindi quando si legge Thornhill bisogna dare grande importanza alle numerosissime illustrazioni perché raccontano una parte importante della storia.
La storia è un thriller/horror la cui tensione cresce ad ogni pagina.
Entrambe le protagoniste sono due ragazze sole senza adulti di riferimento.
Entrambe cercano disperatamente un’amica, qualcuno con cui condividere chiacchiere e passioni.
Uovonero ha pubblicato un’opera che è un gioiello grafico: la rilegatura, il profumo della carta usata, la grana lo rendono un libro meraviglioso da tenere fra le mani.
E Pam Smy, già famosa per le sue illustrazioni, ha creato con il suo primo romanzo di cui è sia autrice che illustratrice, un’opera innovativa da ogni punto di vista.
Buona lettura.
SIBY