Il Pepeverde 74 - ottobre/dicembre 2017
Basandosi su un'idea della compianta Siobhan Dowd, la giovane, ma convincente giallista inglese, Robin Stevens ha costruito un avvincente thriller carico di suspense, mistero, umorismo e colpi di scena. i personaggi sono gli stessi che abbiamo amato ne Il mistero del London Eye (giunto alla decima edizione!) e il protagonista è sempre lui: Ted Spark che ora ha dodici anni e 281 giorni, 7 amici, 3 mesi fa ha risolto il mistero di come suo cugino Salim sia scomparso da una navicella della grande giostra londinese e ha un "cervello sul quale gira un sistema operativo diverso".
Ted non capisce il linguaggio figurato e le metafore (ma sta imparando!), non è capace di affrontare le novità e le emozioni, ama gli schemi, pensa che i viaggi siano pericolosi, ma... deve andare a New York a trovare il cugino Salim. E lì succederà... il mistero: un quadro rubato dal prestigoso Museo Guggenheim di cui la zia è curatrice. Ted e sua sorella Kat, che ha quattordici anni, investigheranno per scagionare l'uragano-zia Gloria dall'accusa di furto, perché "anche le cose che sembrano impossibili quando le capisci hanno sempre senso". Ancora una volta uovonero ci dimostra che la diversità è spesso una grande risorsa se accettata, rispettata e non negata. Un libro con una forza potente che può contribuire a mitigare le sofferenze e le difficoltà di chi vive quotidianamente con una disabilità, a gettare ponti e ad aprire strade.
Clelia Tullet