Autismo e disturbi dello sviluppo (Edizioni Erickson) - Vol.16, n. I, gennaio 2018
Questo libro nasce da un'idea di Siobhan Dowd, l'autrice del libro Il mistero del London Eye, già recensito nella nostra rivista, anche se questa volta la scrittrice è Robin Stevens che, appunto, si cimenta in un'impresa difficile di ricostruzione.
Essendo purtroppo mancata Siobhan, nel frattempo i suoi appunti hanno rappresentato la base per un'operazione letteraria che si presentava complessa ma che, in questo caso, appare ottimamente riuscita.
Il protagonista è sempre il mitico Ted, un ragazzo aspie dalla mente agile e indagatrice ma carico di ansia e sempre in procinto di dire la verità, anche quando non si dovrebbe, con il rischio di compromettere un'importante indagine in corso. Si tratta, infatti, di scagionare Zia Gloria dall'accusa del furto di un quadro di valore nello stesso museo in cui lei stessa lavora, il "Guggenheim" di New York. Per raggiungere questo obiettivo si rende necessario avviare un'indagine parallela a quella della polizia, considerata poco affidabile da Ted, da sua sorella Kat, così come dal cugino Salim.
I tre ragazzi, attraverso una rocambolesca serie di avventure tra le strade e i quartieri della Grande Mela, vengono rappresentati efficacemente nelle loro diverse personalità e nel contributo che ognuno di loro riesce a dare all'organizzazione di un'indagineserrata e veloce, tanto che il lettore viene travolto dal susseguirsi rapido dei fatti, degli avvenimenti e soprattutto delle svolte dovute alle decisioni improvvise. Ognuno dei tre ragazzi, infatti, viene inquadrato per delle caratteristiche particolari che, nel momento in cui si interconnettono, possono suscitare divertimento e ilarità nel lettore, sebbene costituiscano il motore diun racconto avvincente e rigorosamente logico.
La mente, in questo caso, è lo stesso Ted che, però, per poter essere effettivamente produttivo, deve essere spesso bloccato dalla sorella con qualche calcio nascosto ma ben dato, proprio con l'intento di avvisarlo, soprattutto se gli sta scappando di bocca qualcosa che non può essere detto direttamente.
Salim, invece, assume il compito di prendere delle decisioni definitive, laddove Ted tenderebbe ad aspettare per paura di una serie inesauribile di conseguenze nefaste. E il fluttuare dei pensieri bizzarri di questi emerge continuamente lungo le pagine del libro, nel ripensamento di parole sentite e non capite, tanto da dover essere mentalmente reinterpretate, come i comportamenti delle persone che osserva intorno a sé.
Allora magari si chiede cosa si celi dietro lo sguardo strano di una persona incontrata sul luogo del furto, oppure cosa voglia dire un'altra persona quando pronuncia la frase: "Ho buttato un occhio nella galleria". Battute, metafore, strane espressioni del viso, così come il linguaggio figurato della zia, rappresentano spesso dei dubbi inquietanti per Ted, ma non gli impediscono di aiutare i suoi compagni nel percorrere tutti i passaggi dell'indagine. Questa si snoda lungo 55 capitoli e ben 252 pagine, che però passano velocitanto per un adulto quanto per i lettori più giovani, della stessa età dei protagonisti di una storia ricca di colpi di scena. Un'avventura che tutti noi avremmo voluto vivere nel corso dell'adolescenza e anche un po' prima.
Silvano Solari