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Recensione de La bambina dimenticata dal tempo su Le mele del silenzio

Le mele del silenzio - 27 Agosto 2015

Leggo meno libri per ragazzi di quelli che vorrei. E questo per mille motivi: la mancanza di tempo, la mancanza di soldi, il desiderio di leggere altro, la necessità di leggere altro…
Eppure, in verità credo che ci sia un problema di fondo coi testi confinati in quella parte delle librerie dove si tende a mettere anche peluche e seggioline colorate: gli adulti credono, erroneamente, che siano letture di serie B. In fondo sono storie volte a formare nuovi adulti, nuove persone… quindi sono più facili, meno impegnate. O no? No! Assolutissimamente no! Proprio perché devono in qualche modo contribuire a creare una persona, questi testi sono la cosa più impegnata che esiste, la più densa, la più ponderata! E sicuramente tra le più preziose.

Certo. Quello del romanzo per ragazzi e bambini è un campo un po’ maltrattato. Del resto è il settore editoriale che mostra sempre estrema vivacità a livello di vendite, e quindi è forse quello dove si tenta di fare più soldi possibili, magari scadendo con la qualità. Eppure mi rendo sempre più conto che proprio in queste categorie si nascondono alcuni dei testi più sorprendenti della letteratura in generale. Pensiamo anche solo a Harry Potter o alla trilogia Queste oscure materie! Due saghe che hanno anche goduto di grande successo, ma che sono innanzi tutto romanzi capaci ben fatti, capaci di coinvolgere lettori di ogni età, romanzi che sviscerano la vita e la morte e l’amore e la religione in maniera più che sorprendente. Sono opere che ti fanno guardare in modo diverso quello che ti circonda. E quello che sei.
Ma anche gli albi illustrati per i bambini più piccoli, o le storielle che trovano spesso spazio in collane come gli Istrici di Salani… storie, racconti dalla forza immensa. Letteratura altissima.

E invece no. Noi adulti continuiamo a non voler andare in quel reparto della libreria. Continuiamo a imbarazzarci e a far finta di dover prendere qualcosa per il figlio o la nipote. Non riusciamo ad avere il coraggio di volerci leggere qualcosa. E quindi rischiamo di perderci delle piccole perle come La bambina dimenticata dal tempo di Siobhan Dowd.

Siobhan Dowd è un’autrice per ragazzi praticamente snobbata da noi. È inglese e ha purtroppo scritto molto poco, poiché morta piuttosto improvvisamente di cancro all’età di quarantasette anni. Forse i più l’avranno sentita nominare in relazione a quel gioiello che è Sette minuti dopo la mezzanotte, libro per ragazzi scritto da Patrick Ness (altro autore di una certa capacità) ma nato proprio sulle idee della Dowd.
Il resto della sua produzione è per fortuna giunto da noi di recente grazie ai tipi di Uovonero, che hanno ben pensato di colmare una tremenda lacuna.

Con La bambina dimenticata dal tempo ( vincitore di una Carnegie Medal nel 2009) siamo nel 1981, in Irlanda. Anzi, siamo proprio lungo il confine fra le due Irlande, in un momento di fortissima tensione, e proprio qui vive Fergus, un diciottenne che ritrova praticamente per caso il cadavere mummificato di una bambina dell’età del ferro.
Da qui iniziano a snodarsi alcune vicende che ci porteranno dentro la vita di Fergus e dentro l’esperienza quotidiana di un mondo sempre sul chi va là, sempre in bilico tra un momento di quiete e lunghi momenti di paura.

Il risultato è una storia che parla in maniera incredibilmente vivida di libertà. Della libertà di essere se stessi e di poter vivere la vita che si desidera, senza dover tener presenti i pensieri degli altri, di quegli altri che non necessariamente sono estranei, ma potrebbero benissimo essere i propri genitori. Una libertà che richiede il coraggio di guardarsi dentro, di accettarsi. Di sfidare anche la propria nazione, a volte, di superare il contesto che ci circonda.

Ma è anche un romanzo sull’uguaglianza. Sull’uguaglianza nel tempo, perché come ci può dimostrare quella bambina sepolta nella torba, per certe cose l’animo umano non cambia mai. Non si sa evolvere. E poi l’uguaglianza tra persone. O meglio, un’uguaglianza che è un’assenza di differenze. Siamo tutte creature fatte di sogni. E di desideri. Però bisogna avere il coraggio di capirli e accettarli e perseguirli.

La bambina dimenticata dal tempo è un romanzo bello. Ma bello bello! Toccante e straziante ma anche molto positivo. Un racconto che dovrebbero leggere in molti, forse tutti, perché le lotte più grandi sono forse dentro di noi, e se non lo capiamo non potremo mai vincere.

Grazie, quindi, alla Uovonero per averci portato questa grande autrice. Vedrò di recuperarne la bibliografia quanto prima.
E… un appello. Librai. Librai! Prendeteli questi libri. Prendeteli ed esponeteli! Che ne vedo troppo pochi in giro.

di Andrea Storti

Leggi l'articolo su Le mele del silenzio: https://lemeledelsilenzio.com/2015/08/27/la-bambina-dimenticata-dal-tempo/

 

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