Scaffale Basso - 26 giugno 2018
La bambina che andava a pile, di Monica Taini, riprende il tema della comunicazione deficitaria attraverso la voce di una bambina sorda.
«Ho due voci: mani e bocca. Io parlo». L’ironia e la leggerezza rendono il testo molto piacevole, anche se in questo caso il focus rimane centrato sulla patologia.
«Per la legge sono diversamente abile, minorata sensoriale, handicappata. Per gli amici sono Moníc».
Come testimonia anche il «Glossario semiserio di cultura sorda» o il riferimento esplicito agli apparecchi acustici nello stesso titolo.
Un libro che può essere una lettura terapeutica per bambini grandicelli (età scolare) che vivessero con disagio la propria situazione e magari volessero trovare le parole per raccontarlo a qualcuno!
di Maria Polita