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cartadocente

Far scomparire le grinze

Lettura candita - 19 settembre 2018

"Questa donna mi fa paura. Sono stata picchiata e abbandonata. Sono stata inseguita dalle guardie di sicurezza e dai gestori dei casinò. Avvicinata da individui loschi nelle strade di Las Vegas. Ma nessuno mi ha mai fatto paura come questa signora Murphy. Ho la sensazione che riesca a vedere le cose che tengo nascoste. "

Carley ha passato l'ennesimo guaio per colpa del disastro sociale e affettivo che la circonda: è finita all'ospedale piena di lividi e sua madre è in coma. Nessun parente che possa prendersi cura di lei, quindi la famiglia va cercata altrove. Una famiglia affidataria, quella dei Murphy, composta da due genitori e tre ragazzini e lei, quasi come un meteorite, ci piomba in mezzo: nessuna intenzione di farne parte. Una grande rabbia covata dentro, mista al rancore e alla nostalgia di sua madre e della sua vita sgangherata di prima accentuano in Carley il rifiuto delle gentilezze e delle attenzioni - dell'affetto - della signora Murphy. L'unico canale di relazione che questa ragazzina in 'salita' lascia a aperto è con i piccolini di casa, Michael Eric e Adam. Con il resto della famiglia, una famiglia apparentemente da manuale, le cose si rivelano molto più difficoltose.
La lontananza siderale tra la sua vita di prima e quella che i Murphy incarnano e che cercano di condividere con lei la destabilizza. Non riesce a credere al loro affetto e si dimostra a suo agio solo quando si sente esclusa, perché quello sembra essere l'unico codice di comunicazione che conosce.
Nonostante le sue ruvidezze, nonostante le sue bugie e i suoi silenzi e gli errori c'è chi crede in lei. La signora Murphy per prima, e poi Toni, la sua tagliente compagna di scuola. Lentamente ma inesorabilmente loro due sono un punto di partenza, un bandolo, cui attaccarsi; la matassa di sofferenza che tiene stretto il cuore di Carley comincia a dipanarsi. Abbassando le sue difese, imparando a fidarsi degli altri e ad averli cari, questa ragazzina si riappropria della sua forza - che le permette anche di ritrovare la serenità verso la madre - e comincia a fare la cosa giusta: regala se stessa agli altri.

È il 2016 quando in Italia esce il suo secondo libro, Un pesce sull'albero che miete successi e premi un po' ovunque. E ora Uovonero pubblica a ritroso il suo primo libro che è anche più bello del primo (ovvero del secondo).
Ci sono alcune affinità che li tengono insieme: la prima è il soggetto. Due ragazzine -Ally là e Carley qui- che, per motivi molto diversi, hanno vite complicate (entrambe armate di un forte senso dell'ironia, nonostante tutto) e due adulti - il professor Daniels lì e la signora Murphy qua - che se ne prendono cura e li aiutano nel 'guado'.
Anche l'obiettivo finale di entrambi i romanzi, la sostanza della storia, è il medesimo: dimostrare che avere stima di sé nella vita aiuta. Tuttavia, se in Un pesce sull'albero la Mullaly Hunt lo scrive con un po' troppa enfasi retorica, qui semplicemente ed efficacemente lo 'dipinge' su un pezzo di legno, fatto come un cartello stradale del senso unico, che pende sul letto che Carley ha 'in prestito' da Michael Eric: DIVENTA L'EROE DI QUALCUNO. (Prima regola del bravo scrittore: show, don't tell!!)
Questa è la differenza che rende Una per i Murphy un libro ancora più interessante.
La vicenda è tutta raccontata attraverso cose che accadono, frasi che si sentono, attraverso le sfumature, le debolezze, le ombre dei personaggi. Questo modo di raccontare fa sì che essi necessariamente assumano spessore letterario, diventino corpi, e come tali riconoscibili, e dentro cui, da lettori, accomodarsi per abitarli.
L'intreccio delle relazioni interpersonali, così ben costruito, è testimone di quanto complessa sia la vita, di quanto sia difficile scegliere il percorso per attraversarla, di quanto sia importante saper leggere la realtà in una prospettiva molteplice, di quanto sia impegnativo essere parte di una squadra, una famiglia.
In un crescendo costante, la famiglia Murphy esce in tutta la sua bellezza che non è però fatta di stereotipi pubblicitari, ma di relazioni affettive costruite anche con fatica e compromessi. Fino alle ultime battute del libro i ragionamenti di Carley e di Julie - le due assolute protagoniste della storia - prendono spessore e senso profondo.
Quello che Julie si è prefissa fin dal principio, far scomparire le grinze nella vita di Carley, così come fa quotidianamente con i membri della sua famiglia, senza chiedere nulla in cambio, diventa chiaro anche per Carley: la felicità passa solo di lì.

di Carla Ghisalberti

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