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Recensione de I Libri di Camilla e Una scatola gialla su Ad un tratto

Ad un tratto - 5 dicembre 2018

Oggi parlo con Enza Crivelli e Sante Bandirali (con il quale abbiamo parlato poco tempo fa durante il webinar Dietro il successo di un libro – Edizioni Uovonero ) e della collana collana I libri di Camilla.

Ciao! Vi do del tu, spero che non sia un problema!
Il titolo di questa collana da dove arriva?

Ciao Andrea, sarebbe molto più strano darci del lei! Il nome di questo progetto deriva dall’acronimo di Collana di Albi Modificati Inclusivi per Letture Liberamente Accessibili: un nome semplice, come piace a noi; che nasconde un messaggio profondo, come piace a noi.

Con la i di inclusione proprio nel mezzo, vera chiave di volta dell’intero progetto. Quello che il progetto si propone è di trasformare alcuni albi illustrati di qualità in modo da renderli più accessibili da parte di bambini che ancora non sono autonomi nella lettura, per ragioni di età, o perché di madre lingua non italiana, o per motivi legati al proprio stile di apprendimento, in modo da poter condividere più facilmente lo stesso libro con chi sa già leggere.


Ci potete spiegare come e quando sono nati i libri camillabili?

A scanso di equivoci, gli albi di questo progetto non nascono appositamente per essere camillati; la camillabilità di un albo non viene decisa a priori, ma individuata dopo la sua pubblicazione in base a una serie di caratteristiche che vanno dalla semplicità e dalla brevità del testo allo stile delle illustrazioni, perché l’intervento fatto sul libro non sia troppo traumatico o snaturante. L’idea di coinvolgere una rete di editori, oltre che dare un bell’esempio di collaborazione nel mondo editoriale, spesso litigioso, ci sembrava importante per attingere ad alcuni titoli già molto amati dai lettori e metterli a disposizione di tutti in questa nuova versione.

Pubblicando libri di altri editori, come è stato lavorare su libri molto diversi anche da quello che in genere richiede un libro in simboli?

Dal nostro punto di vista, che è quello editoriale e di esperti di comunicazione, I libri di Camilla rappresentano una grande sfida e al tempo stesso un laboratorio sperimentale, attraverso il quale muoversi senza schemi preordinati e al di fuori delle logiche spesso troppo medicalizzate che stanno alla base dei più diffusi approcci della comunicazione aumentativa e alternativa. Per ogni libro cerchiamo di domandarci quale sia il lettore-tipo di quello specifico albo, e progettiamo il testo in simboli tenendo conto delle competenze dei suoi ipotetici lettori. Troviamo poco sensato stabilire dei criteri a priori, validi per ogni libro, perché standardizzare il testo significherebbe rivolgersi a lettori standardizzati, che per fortuna non esistono.

E come hanno reagito gli altri editori? A memoria non ricordo di altri progetti che coinvolgano diversi editori per un unico scopo.

Alcuni hanno accolto subito con gioia la proposta, altri che non conoscevano i libri in simboli hanno prima voluto capire meglio di cosa si trattava, ma il calore con cui alla fine tutti gli editori interpellati hanno accettato di fare parte del progetto è stato meraviglioso. Nel gruppo si è creato un clima di collaborazione e di entusiasmo che si è reso visibile nei numerosi incontri di presentazione che abbiamo fatto, a partire dal primo annuncio alla fiera di Bologna, nel marzo 2016. Approfittiamo per ricordare tutti gli editori che oltre a uovonero partecipano al progetto: Babalibri, Giralangolo, Bohem Press, Kalandraka, Lo Stampatello, Sinnos, Topipittori, Il Leone Verde, Coccole Books, Camelozampa, Kite.

Qual è stato il rapporto tra testo e immagini in questi libri che hanno spesso una impostazione grafica diversa da pagina a pagina?

Abbiamo cercato di rispettare il più possibile l’equilibrio fra il testo e le illustrazioni, pur con le dovute modifiche necessarie all’adattamento del testo. In alcuni casi il maggiore ingombro del testo in simboli (che arriva a essere anche quadruplo rispetto al semplice testo alfabetico) ha richiesto qualche spostamento, ridimensionamento o modifica delle immagini; in altri è stato necessario rinunciare a font più decorativi, o a colori nel testo, in favore della sua leggibilità e per distinguerlo meglio dall’immagine. Ogni modifica è stata comunque proposta agli editori e tramite loro agli autori degli albi: si tratta in tutti i casi di versioni ufficiali e approvate.


Ci saranno future uscite?

Certamente: al momento abbiamo pubblicato solo sei dei dodici albi previsti dalla prima fase del progetto, uno per ciascuno degli editori aderenti. Ma ora, giunti a metà di questa fase, stiamo già cominciando a ragionare su cosa farà Camilla da grande.

Dove è possibile trovarli e ci saranno appuntamenti o presentazioni?
I libri si possono trovare in tutte le librerie grazie al nostro distributore,Messaggerie Libri. Dopo una prima fase in cui abbiamo fatto numerose presentazioni del progetto alla presenza di tutti gli editori, nelle principali fiere del libro e in alcuni festival, ora faremo incontri sui singoli libri in uscita. Per essere informati potete seguirci sui siti web di uovonero (www.uovonero.com) e dei libri di Camilla (www.ilibridicamilla.it), oltre che sui principali social network.

Per chi si volesse informare di più sui simboli WLS o sui libri di Camilla, avete qualche testo di riferimento da cui partire?
Si possono trovare molte informazioni utili sui siti web di Widgit, la società produttrice dei simboli WLS (www.widgit.com), e di Auxilia, che ne è distributrice italiana e partner del progetto Camilla (www.auxilia.it). Ma anche il sito dei libri di Camilla contiene una sezione di risposte a domande frequenti. Esistono anche numerosi testi sulla comunicazione aumentativa e alternativa, tutti però piuttosto orientati a un uso esclusivamente terapeutico dei simboli nel quale non ci riconosciamo.

Vi ringrazio per la disponibilità e speriamo di vedere molti più libri camillati in futuro!

Lo speriamo anche noi! Grazie a te, Andrea!

di Andrea Alemanno

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