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Leggere è un diritto di tutti

Diacritica - fasc.22, 25 agosto 2018

Con quasi otto anni di attività, uovonero è una giovane casa editrice di Crema, dove oggi si trova la sua sede, a via Marazzi 121. Il suo staff si compone principalmente di tre elementi e, da alcuni mesi, di un collaboratore part-time. In una casa editrice così piccola inizialmente i ruoli erano flessibili e non circoscritti, le competenze dei tre editori sfruttate al massimo, ma ultimamente i loro compiti si sono definiti. Infatti, attualmente Sante Bandirali gestisce la direzione editoriale, i foreign rights e la grafica; Enza Crivelli è direttrice scientifica e curatrice dei libri in simboli e della collana «Raggi»; Lorenza Pozzi dirige l’ufficio stampa, l’ufficio commerciale e organizza eventi; tutti e tre si occupano della redazione dei testi.

Gli inizi
uovonero edizioni nasce nel 2010, ma l’idea di fondare una casa editrice risale a qualche anno prima. Infatti, Enza Crivelli è una pedagogista clinica specializzata nell’autismo e nella dislessia e, operando nel settore da vent’anni, nel suo lavoro cercava di avvicinare bambini con disturbi di linguaggio e comunicativi alla lettura, durante la terapia. Il materiale a disposizione era soltanto artigianale e rimediato; anche i libri migliori tra quelli fatti a casa non potevano essere paragonati a libri veri. Nel 2005, Enza Crivelli ha posto le basi della realizzazione del suo desiderio di creare libri pensati per bambini con difficoltà e che fossero veri oggetti editoriali, come tutti gli altri che si trovano in libreria e in biblioteca. Per due anni il progetto, condiviso con Sante Bandirali, è rimasto solo un’idea, finché ai due non si è aggiunta Lorenza Pozzi, esperta di comunicazione, e con un aiuto in più la casa editrice ha provato a diventare realtà.

Nel 2008, la regione Lombardia lanciava un bando per imprese innovative a cui parteciparono in ottocento; il trio non vinse la gara ma ottenne un buon punteggio, prese forza e, soprattutto, il progetto venne delineato nel dettaglio e con ordine per poter partecipare al concorso. Crivelli, Bandirali e Pozzi decisero, allora, di investire i propri fondi e «nella piovosa sera del 2 marzo 2010 hanno costituito la loro casa editrice (e, per l’emozione, nessuno si è ricordato di portare il libretto degli assegni per il notaio)»2.

I tre editori si sono conosciuti a un corso di scrittura e provengono da ambiti molto diversi tra loro: Bandirali è diplomato in chitarra classica al Conservatorio di musica G. Donizetti di Bergamo ed è un musicologo, mentre, come detto, Crivelli proviene da studi di psicologia e pedagogia e Pozzi dall’ambiente della comunicazione. Insieme hanno deciso di rendere la diversità dei loro interessi una forza e proprio la promozione delle diversità costituisce il fondamento del loro progetto editoriale: una casa editrice inclusiva che produce libri in simboli (CAA) e ad alta leggibilità, perché leggere è un diritto di tutti.

Molto curiosa è la scelta del nome della case editrice. Infatti, poco prima di recarsi dal notaio Bandirali, hanno ricordato una storia di Luigi Capuana, intitolata proprio L’uovo nero e pubblicata nel 1882 nella raccolta C’era una volta. Nella storia, un’anziana signora porta al mercato un uovo nero, ma nessuno lo vuole perché tutti cercano le uova bianche; infine, viene comprato per cento lire dal re. Dall’uovo nero nasce un pulcino bianco che presto diventa un galletto che fa chicchirichì. Il galletto ne combina di tutti i colori, fa spazientire i reali e viene ucciso più volte; visto che continua a tornare in vita, la vecchia fa in modo che si trasformi in un principe e venga, così, adottato dal re che è senza eredi. Il principe, alto e bello, continua, però, a fare chicchirichì.

Bandirali ha scelto questo nome per la sua casa editrice perché la diversità che viene rifiutata nella storia, l’uovo nero tra le uova bianche, è perfettamente in linea con il progetto editoriale. La storia racconta un’altra verità: il principe continua a fare chicchirichì perché in fondo rimane un galletto. Allo stesso modo, non si può guarire da autismo, dislessia e da altri disturbi evolutivi, la diversità non viene eliminata, eppure il principe-galletto riesce a regnare.

Le collane
Ogni anno uovonero pubblica dieci novità scelte tra le proposte inviate alla casa editrice, selezionate da agenzie letterarie e oggetto dello scouting di Sante Bandirali che si autodefinisce «un cacciatore instancabile»3.

A cura di Enza Crivelli, «Pesci parlanti» rappresenta una novità assoluta nel panorama editoriale italiano ed europeo. I titoli che la costituiscono convertono in simboli le fiabe tradizionali per l’infanzia, con il fine di non privare i bambini con bisogni speciali di quelle storie che rappresentano, o dovrebbero rappresentare, il patrimonio culturale di ogni bambino.

Il primo libro pubblicato è stato Cappuccetto Rosso (2010, di E. Crivelli, ill. di P. Bianchessi) scelto nel 2011 da IBBY-Outstanding Books For Young People With Disabilities e inserito nella sua bibliografia d’eccellenza; due anni dopo, anche Riccioli d’oro e i tre orsi (2012, di E. Crivelli, ill. di P. Bianchessi) è stato analogamente selezionato. La collana si è con il tempo arricchita di altre fiabe famose come Biancaneve, I tre porcellini, Giacomino e il fagiolo magico e, l’ultimo titolo, Il brutto anatroccolo (2017, di E. Crivelli, ill. di A. Papini). Riferendosi alla famosa favola di Fedro La volpe e la cicogna, Enza Crivelli scrive

La favola è nota. La volpe invita la cicogna a bere del buon brodo da un piatto; la cicogna non ci riesce, per via del becco, e si vendica offrendo a sua volta la cena alla volpe in un vaso stretto e lungo. Uno pari e palla al centro. Trascurandone gli insegnamenti bellicosi e punitivi, l’allegoria di Fedro costituisce un’interessante base di riflessione se la leggiamo con riferimento alla didattica della lettura. È giusto avere libri-piatto adatti solo a bambini-volpe, da un lato, e libri-vaso per bambini-cicogna dall’altro? Cioè, lasciare i libri tradizionali (illustrati o no) ai bambini che sono in grado di leggerli e pensare a libri speciali, riservati a bambini con difficoltà di lettura, che però saranno difficilmente leggibili dagli altri? O è forse necessario tradurre un libro-piatto in libro-vaso, in modo che ciascuno possa mangiare la stessa zuppa, ma da recipienti diversi? O, ancora, non è piuttosto preferibile un libro-zuppiera, alto e largo al tempo stesso, da cui possano attingere indifferentemente questi e altri tipi di bambini?4

La collana «Pesci parlanti» si compone proprio di libri-zuppiera, studiati per permettere la lettura a bambini con bisogni speciali ma anche adatti a lettori con sviluppo normotipico. Ciascun libro della collana è poco più piccolo di un A4, ha forma quadrata (22×22) ed è costituito dal costante numero di trentadue pagine in cartonato. Questo materiale garantisce robustezza e da parte dei bambini più impacciati una più facile manipolazione del libro, la cui fruizione è particolarmente migliorata dall’invenzione, tutta uovonero, del formato sfogliafacile®. Infatti, in contemporanea alla creazione del primo titolo della collana, che è anche la prima pubblicazione della casa editrice, è stata progettata una rubricatura al contrario, che rende impossibile girare due-tre pagine insieme ed evita «che Biancaneve si risvegli dal veleno della mela senza averla mai morsa»5. Questo formato è una sostituzione professionale degli abbassalingua, dei tappi di sughero e dei feltrini per sedie che nei primi libri in simboli si usavano per dividere le pagine. Il suo brevetto, che è stato depositato, ha richiesto giorni di lavoro nei quali gli editori hanno tagliato con le forbici i campioni (dummies) di cartone forniti dalla cartotecnica, passando per tante soluzioni fino a giungere al modello vincente.

I libri della collana «Pesci parlanti» raccontano le fiabe attraverso un testo semplificato, lineare e senza sottointesi, in modo tale che il lettore non sia costretto a sforzi inferenziali, ma senza compromettere la qualità narrativa. La redazione di uovonero ha ritenuto opportuno andare a capo in base al senso di ciascuna proposizione, pertanto ad ogni riga corrisponde sempre un’unica frase le cui unità verbali sono scritte in stampatello maiuscolo e allineate a destra, cosicché il lettore sia guidato verso l’illustrazione posta nella pagina successiva. Inoltre, le parole sono rappresentate in simboli pittografici PCS che rendono la lettura accessibile ai bambini con BES; solitamente non sono mai più di quindici per pagina e sempre collocati all’interno di un riquadro distintivo che permetta un intervento di modeling migliore. La stringa di lettere che compone ciascuna parola è posta al di sopra del simbolo ma, contrariamente all’uso comune, si trova al di fuori del riquadro per consentire che la lettura sia inizialmente supportata dall’uso del sistema simbolico ma poi possa, in un secondo tempo, separarsi da esso e divenire autonoma, almeno per i soggetti che ne hanno la possibilità.

La pagina è color avorio e anche le illustrazioni non sono casuali ma rispettano precisi criteri percettivi, evitando immagini sovraccariche di elementi e confusive. La qualità dell’illustrazione non è compromessa proprio perché l’idea alla base di questa collana è garantire libri veri a tutti i bambini e i migliori albi illustrati sono esteticamente belli. Pertanto, la soluzione è stata rintracciata attraverso immagini con uno sfondo molto bello, anche articolato, nel quale, però, categoricamente le figure si distinguono in modo chiaro. L’efficacia delle illustrazioni, così come del formato sfogliafacile®, è stata provata presso Il Tubero, un servizio dedicato ai disturbi dello spettro autistico creato dall’Anffas di Crema, di cui Enza Crivelli è responsabile; sono stati, dunque, i bambini a scegliere il formato e le illustrazioni che preferivano.

«I Libri di Camilla» è la collana più strettamente legata a «Pesci parlanti».

L’idea è nata nel 2015 durante il Salone del libro di Torino per rispondere alla richiesta di libri in simboli promossa soprattutto da parte delle biblioteche ed è stata presentata per la prima volta alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna nel 2016.

Camilla è un acronimo di Collana di Albi Modificati Inclusivi6 per Letture Liberamente Accessibili e consiste nella pubblicazione di albi illustrati di successo, modificati per diventare accessibili attraverso la rappresentazione in simboli. L’idea alla base è quella dei libri modificati in simboli con la differenza che la loro edizione è curata in modo professionale nella casa editrice.

«I Libri di Camilla» sono una collana di uovonero, ma il progetto coinvolge altri nove editori italiani per l’infanzia (Babalibri, Bohem Press, Coccole books, kalandraka, Lo Stampatello, Sinnos, Topipittori, Giralangolo, Il leone verde dei piccoli) e altre case editrici stanno valutando se entrare a far parte di questo gruppo. Assieme a questi editori, uovonero sceglie nel loro catalogo un titolo di successo o che affronta una tematica interessante; questo albo deve essere «camillabile», ovvero essere un libro adatto nel formato, nelle illustrazioni e nel testo a essere tradotto in simboli. Nella versione uovonero il titolo scelto rimane uguale all’originale in ogni aspetto, compreso il prezzo di copertina, a parte alcuni accorgimenti per bilanciare testo e illustrazioni, qualora necessario e sempre in accordo con la casa editrice dell’originale, e per la presenza del sistema simbolico WLS. Questo sistema simbolico è stato preferito ai PCS impiegati nei «Pesci parlanti» perché, anche se i simboli sono meno trasparenti, garantisce il raggiungimento di maggiori competenze di literacy grazie alla rappresentazione pittografica di elementi morfosintattici. Contrariamente a quanto detto per i «Pesci parlanti», il testo verbale è posto al di sotto del simbolo pittografico e ciascuna rappresentazione non è collocata all’interno di un riquadro identificativo in tre casi su cinque. Infatti, questi tre titoli «sono quelli che per complessità del testo si rivolgono a bambini con maggiori competenze di lettura: l’ipotetica complicazione data dalla mancanza di riquadratura si compensa con la maggiore fluidità di lettura, ai fini di una migliore comprensione di frasi lunghe e più complesse, analogamente a quello che avviene in lingue logografiche come il cinese o il giapponese. Questo significa poter offrire ai bambini lettori l’importante diritto di poter scegliere il libro che preferiscono, così come fanno gli adulti»7. Inoltre, per venire incontro al libro originale e mantenere le sue illustrazioni, il testo narrativo non è posto sempre nella pagina di sinistra ma può trovarsi anche in quella di destra.

Il primo titolo della collana è Che rabbia! (di M. d’Allancé), che è stato scelto nel catalogo di Babalibri. Questo libro è stato frequentemente modificato nei laboratori di IN-book perché si presta moltissimo a una versione in simboli, raccontando il sentimento della rabbia che diventa una prosopopea e affianca il piccolo protagonista. Sempre nel 2016 è stato pubblicato l’adattamento in WLS delle Parole di Bianca sono farfalle (C. Lorenzoni, ill. di S. Fatus) edito da Giralangolo, un libro che racconta la storia di una bambina che non parla e vive in un mondo tutto suo, un testo onirico che affronta la diversità e che perciò si presta molto a una trasposizione simbolica. Nel 2017 si sono aggiunti a questa collana Il piccolo coniglio bianco (di J. Ballesteros, ill. di O. Villàn) di kalandraka, una tradizionale storia portoghese in cui il più piccolo risolve i problemi della comunità, e Lindo Porcello (di E. Battut) edito da Bohem Press, la storia di un bel maialino che giocando si sporca e la sera deve sempre fare il bagnetto. La casa editrice Lo Stampatello è stata coinvolta in Piccolo uovo (di F. Pardi, ill. di Altan), un viaggio fra tante tipologie di famiglie diverse, mentre il 2018 ha previsto la partecipazione di Sinnos a Una scatola gialla (di P. Gaudesaboos), la storia di una misteriosa scatola che viene trasportata da una città all’altra su aerei, treni, biciclette e autobus. Infine, da ricordare il libro di Topipittori Ninna nanna per una pecorella (di E. Bellini, ill. di M. Caccia) che in filastrocche narra di una pecorella distratta che si perde nel bosco ma viene messa al sicuro da una mamma lupo amorevole e protettiva.

I temi delle storie parlano sempre di diversità, inclusione e sentimenti, diffondendo una cultura dell’incontro. Il progetto è curato da uovonero, perciò i libri sono promossi da Emmepromozione s.r.l. e distribuiti da Messaggerie libri s.p.a. come tutti gli altri titoli del catalogo, e si avvale della collaborazione di Auxilia che offre supporto tecnico e permette anche di creare simboli non esistenti, come è capitato, per esempio, nella rappresentazione degli spinaci nel libro Che rabbia!.

«I geodi» è il nome di una collana che raccoglie libri di narrativa e albi illustrati sotto lo stesso nome, quello di «sassi grigiastri e tondeggianti, esternamente piuttosto insulsi; ma se li conosciamo, sappiamo che aprendoli troveremo meravigliosi mondi di cristalli colorati»7. I geodi procedono su due binari: la narrativa e l’illustrazione.

«I geodi narrativa» sono tradizionali libri a stampa che raccontano il mondo con curiosità e senza pregiudizi né paura nei confronti della diversità. Si tratta di titoli prevalentemente di scrittori stranieri, ad eccezione di Garrincha. L’angelo dalle gambe storte (2016) che nasce dal genio di Antonio Ferrara, più volte vincitore del “Premio Andersen” e che è anche l’illustratore di questo graphic novel. Il libro racconta la vita del brasiliano Manoel Francisco Dos Santos, detto Garrincha, che, anche se storpio e poliomielitico, divenne il più grande dribblatore di tutti i tempi.

Gli altri titoli provengono dall’estero, e soprattutto dall’Inghilterra di Siobhan Dowd, autrice iscritta al Pen Club International, un’organizzazione nata contro la censura e in difesa degli scrittori in carcere o minacciati, e impegnata nel sociale anche attraverso la Siobhan Dowd Trust. A questo ente, creato poco prima di morire prematuramente di cancro nel 2007, appartengono i suoi diritti d’autore, il cui ricavato è destinato a garantire l’accesso alla lettura ai ragazzi che vivono in quartieri socialmente disagiati. Il suo Mistero del London Eye (2016) ha regalato a uovonero il “Premio Andersen” 2012 nella categoria oltre i dodici anni e racconta l’indagine di Ted, un ragazzo con la sindrome di Asperger. Gli stessi protagonisti tornano in un libro sequel che nasce dall’idea della stessa autrice ma è scritto da Robin Stevensda, Il mistero del Guggenheim (2017). Finalista al “Premio Strega” 2016 e vincitore di “Scelte di classe” 2015, Il riscatto di Dond (2015) è un altro titolo di successo di Siobhan Dowd, pubblicato postumo da uovonero, e racconta di amore materno e fraterno, di perdono e destino. Le illustrazioni di questo titolo sono di una delle migliori illustratrici inglesi, Pam Smy, che è anche autrice dei testi di Thornhill (2017), un voluminoso racconto di più di cinquecento pagine che tratta con tinte scure la solitudine attraverso la storia di due ragazze, una narrata con l’espediente del diario e l’altra attraverso le immagini.

Altri titoli da menzionare per la collana «Geodi Narrativa» sono Tutt’altro che tipico (2013, di N. Raleigh Baskin), vincitore del Schneider Family Book Award 2013 e di “Scelte di classe” 2014, nel quale Jason, un dodicenne con disturbi dello spettro autistico, racconta la propria vita in modo ironico e leggero, e La lega degli Autodafé 1: Mio fratello è un custode (2016, M. Carteron), che è il primo volume di un’avventurosa trilogia che ha per protagonisti Auguste e la sua sorellina geniale e autistica, Césarine, che insieme devono far luce sulla morte del loro padre e combattere una società segreta che da secoli vuole controllare il sapere, appunto la lega degli Autodafé. Il secondo episodio della saga si intitola Mia sorella è una guerriera ed è stato pubblicato nel settembre 2017. L’ultimo nato della collana si intitola La bambina che andava a pile (2018), scritto e illustrato da Monica Taini, autrice sorda che nelle pagine in bianco e nero di questo libro racconta la propria vita, la ricerca costante di una propria identità, il mondo bilingue di chi sa parlare con voce e mani.

«I Geodi illustrati» sono una collana interamente italiana in riferimento agli autori sia di parole sia di immagini. L’esordio avviene con l’albo Riccio Lino e le Gommolose (2010, di E. Crivelli, ill. di P. Bianchessi) che insieme a Cappuccetto rosso costituisce la coppia dei primi libri pubblicati da uovonero e che racconta l’importanza della diversità e dell’inclusione attraverso la storia di un piccolo riccio, pungente e combina guai, del quale nessuno, inizialmente, vuole essere amico. Anche Animali di versi (di I. Felline, ill. di R. Angeletti) parla di diversità attraverso illustrazioni divertenti e filastrocche che raccontano animali fuori dall’ordinario, come il pesce con le gambe, l’elefante leggero, la farfalla con due teste e il lupo vegetariano, per fuggire dagli stereotipi e abbracciare il diverso. Tra gli altri titoli di questa collana ci sono anche Liberi tutti! (2015) che, scritto e illustrato da Arianna Papini, autrice recentemente molto apprezzata nel panorama editoriale italiano, manda un messaggio ai genitori iperprotettivi, e Chi se la fila? (2016, di R. Angeletti) un prezioso silent book che ricorda l’importanza del tempo trascorso in famiglia, lasciando tutto il potere alle immagini e tante possibili narrazioni.

«Abbecedanze» si compone di libri ad alta leggibilità ed è, quindi, pensata per i bambini con dislessia evolutiva. Questa collana ha per protagonisti ragazzi dislessici e cerca di raccontare in modo leggero e divertente la fatica e la frustrazione di chi ha difficoltà di lettura, cercando di evidenziare, piuttosto, i doni creativi che spesso compensano un diverso funzionamento del cervello. Tutti i libri sono stampati nel carattere tipografico Verdana, che rispetta i criteri dell’alta leggibilità, in carta color avorio e opaca, senza giustificazioni.

La collana si compone quasi esclusivamente della saga Hank Zipzer il Superdisastro (ill. di G. Orecchia), rivolta a bambini dai nove anni, che ha per protagonista un ragazzino dislessico creato da Henry Winkler, il Fonzie di Happy Days, e da Lin Oliver. Winkler è attore, regista e anche produttore di programmi per bambini, nonché fondatore del Children’s Action Network, un’organizzazione no profit per informare scrittori, registi e produttori sui temi per l’infanzia. Soprattutto, Winkler è dislessico e tra i più forti sostenitori della My Way! Campaign, lanciata dal governo britannico in favore della dislessia. Le avventure di Hank iniziano con Hank Zipzer e le cascate del Niagara (2013), finalista al “Premio Andersen” 2014 e vincitore di altri premi, e continuano in altri sette episodi, fra tritacarne, gite, iguane e calzini portafortuna. Degli stessi autori e nella stessa collana ci sono anche i cinque volumi della saga Vi presento Hank, che ha lo stesso protagonista ma è rivolta a bambini più piccoli (dai sette anni). Dalla saga è stata anche tratta una serie televisiva britannica di trentanove puntate: Hank Zipzer-Fuori dalle righe (2014-2016).

L’unico titolo di «Abbecedanze» che non è stato scritto dalla mano di Henry Winkler è Un pesce sull’albero (2016, di L. Mullaly Hunt), un romanzo di formazione divertente e sensibile che racconta la storia di Ally, il suo difficile rapporto con la scuola e con le compagne di classe, il suo talento per il disegno e per la matematica e la sua dislessia.

«I raggi» è costituita da cinque titoli dedicati ai disturbi dello spettro autistico. L’obiettivo della collana è pubblicare saggi inediti che diffondano importante teorie di ricerca su questo disturbo la cui eziologia è ancora oggi in gran parte sconosciuta, in modo tale che insegnanti, famiglie, amici possano comprendere le difficoltà e i problemi che un soggetto con autismo deve affrontare a scuola, a casa, in ogni relazione sociale.

Il primo titolo pubblicato in questa collana è Un’aliena in cortile. Capire gli studenti con sindrome di Asperger (2010), che si concentra sulle problematiche legate all’ambiente scolastico e la cui autrice, Claire Sainsbury, riporta la sua preziosa testimonianza di soggetto con Asperger. Autismo. Dalla comprensione teorica alla pratica educativa (2012, di T. Peeters e H. De Clerq) è scritto da due grandi esperti del settore e unisce teoria a pratica psicoeducativa, mentre Le percezioni sensoriali nell’autismo e nella sindrome di Asperger (2011, di O. Bogdashina) affronta le diverse reazioni agli stimoli che generano comportamenti problematici nei soggetti con disturbi dello spettro autistico. Le regole non scritte delle relazioni sociali (2014) è un’opera a quattro mani di Temple Grandin e Sean Barron, scrittori con autismo che raccontano le difficoltà incontrate durante quelle pratiche sociali che per gli altri sono naturali. Infine, Storia dell’autismo. Conversazioni con i pionieri (2014) è un viaggio nel tempo in cui l’autore, Adam Feinstein, espone le teorie di ricerca che hanno cercato di spiegare questi disturbi.

Infine, «Altrimenti» è una collana speciale dedicata a giochi studiati e realizzati per favorire l’inclusione di bambini con BES, perché «leggere è un diritto di tutti…ma lo è anche giocare»9. Kikkerville è un gioco divertente ideato da Ginevra Tomei e prende spunto da una storia: la strega Ranospocchia odia chi è diverso da lei e ha trasformato i quattro bambini-giocatori in ranocchie; per liberarsi dal sortilegio i bambini devono percorrere insieme un sentiero che li porta alla Sala della Corona.

Questo gioco ha un tabellone magnetico e rotante, una grafica semplice ed essenziale che non sia di disturbo per i bambini con difficoltà. Inoltre, il gioco è di tipo cooperativo, pertanto i giocatori vincono o perdono ma sempre tutti insieme. L’AcchiappaIdee è un gioco che racchiude una molteplicità di storie e, oltre a un albo illustrato di Fabrizio Silei, “Premio Andersen”, contiene dodici set di tessere che servono a sviluppare l’immaginazione e la creatività dei bambini, perché, combinate in tanti modi diversi, danno origine a racconti sempre nuovi. Un gioco che sarebbe sicuramente piaciuto a Gianni Rodari.

Iniziative e progetti
La casa editrice partecipa soltanto alle fiere di Bologna, Torino e Roma in quanto poter aderire a questi eventi significa chiudere la redazione: pertanto, è stata attuata una scrematura delle maggiori fiere italiane.

Inoltre, uovonero organizza numerose attività dedicate soprattutto a studenti e insegnanti. «Leggere senza parole» è un’iniziativa promossa nella scuola dell’infanzia o nei primi due anni della scuola primaria e consiste in laboratori-gioco che promuovono la Comunicazione Aumentativa e Alternativa attraverso i libri in simboli, cosicché tutti i bambini con e senza bisogni speciali sperimentino e conoscano le possibilità di incontro offerte dalla lettura inclusiva. In tutte le scuole di ogni grado, uovonero organizza incontri con gli autori per dare vita a discussioni su temi importanti, come la diversità, la famiglia e l’amore, che vengono raccontati nei libri del catalogo ma che assumono un’importanza maggiore per bambini e ragazzi che stanno costruendo la propria identità. Le classi possono, inoltre, visitare la casa editrice per vedere dal vivo il processo che porta alla nascita di un libro e incontrare le figure professionali che ne guidano la creazione nelle varie fasi; sempre dedicati agli studenti sono i laboratori di scrittura creativa. Gli insegnanti possono partecipare a corsi di formazione sull’editoria inclusiva, sulla CAA e sulle strategie che supportano la lettura, la cui relatrice è Enza Crivelli. La casa editrice è presente su Facebook, Twitter e Instagram e in contatto con alcuni siti di recensioni ritenuti di qualità.

Questo contributo è un estratto della Tesi di laurea Magistrale in “Editoria e scrittura” dal titolo L’editoria accessibile per l’infanzia. Tipologie di libri, case editrici inclusive e biblioteche, discussa nel gennaio 2018 presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”: relatrice la Prof.ssa Maria Panetta e correlatore il Prof. Giulio Perrone.

di Maria Anna Cingolo

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