Liber 121 - gennaio/marzo 2019
Dopo l’apprezzato romanzo Un pesce sull’albero, Uovonero propone ora la prima opera narrativa di Lynda Mullaly Hunt, Una per i Murphy, una storia di affido delineata con garbo e sensibilità, senza troppo indulgere al sentimentalismo.
Carley Connors, la protagonista, è un’adolescente “con le spine”: suo padre uno sconosciuto, il patrigno un violento e la mamma imprevedibile e incapace di prendersi cura di lei. Dimessa dall’ospedale dove è stata ricoverata con la madre dopo una notte in cui si è scatenata la violenza del patrigno, “la notte in cui la sua vita è andata in pezzi”, viene presa in carico dai servizi sociali. Il suo temperamento emerge chiaramente fin dall’inizio, mentre la troviamo “intrappolata” nell’auto della signora Mac Avoy, l’assistente sociale, che la sta portando dalla sua nuova famiglia. Carley è arrabbiata con il mondo, con la madre, con sé stessa, è ferocemente ironica nelle sue riposte perché deve tenere a bada il ricordo di quello che è stato, ma anche e soprattutto la paura di quello che sta per accadere: come sarà la famiglia in cui dovrà vivere ora?
Bastano pochi giorni e Carley si rende conto che non c’è posto per lei in una casa in cui si respira affetto, dove c’è cura per l’altro, i cibi sono cucinati con amore e le lenzuola profumano di pulito. E si capisce quanto saranno in salita i suoi giorni, ma anche quelli di Julie Murphy che caparbiamente le sarà vicina e saprà ascoltarla, guardandola negli occhi. Carley conta i giorni, è insofferente, ma a poco a poco impara a conoscere una normalità di cui non ha esperienza e a decifrare il linguaggio
dell’amore. L’“addomesticamento” è lungo, le carezze e gli abbracci la fanno ritrarre, anche se sono i gesti che più di ogni altro vorrebbe conoscere. Una ragazza difficile, che si fa amare per l’ironia e l’intelligenza, per la sua capacità di entrare in sintonia con i più piccoli dei Murphy, per come ha saputo capire il punto debole di Daniel, il più grande
dei fratelli, aiutandolo a superare le sue insicurezze. La rassicurante quotidianità, la scuola, la scoperta dell’amicizia fanno sì che il riccio a poco a poco si schiuda. Carley capisce che deve darsi il tempo per guarire dalle ferite, che deve almeno provare a lasciarsi amare.
di Paola Bertolino