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cartadocente

Tutt'altro che tipico

Le letture di Biblioragazzi, venerdì 9 agosto 2013

Jason ha dodici anni e da quattro è ufficialmente certificato come autistico. Vive attorniato da neurotipici che trova molto complicati da comprendere (soprattutto sua nonna e qualche insegnante): hanno una loro lingua, un modo complicato di parlare, spesso si esprimono dicendo cose che non significano realmente quello che vogliono dire. Anche Jason risulta facilmente incomprensibile a loro, con le sue mani che sfarfallano, i suoi silenzi, le sue reazioni improvvise. Allora Jason scrive: temi che valgono buoni voti se si ricorda di consegnarli in tempo, parole difficili su cui i compagni esitano e chiedono aiuto, storie.
Sì, Jason scrive storie e le condivide su un apposito sito con altri aspiranti scrittori. Jason scrive perché sa che è il modo per farsi sentire e conoscere dalla gente e da Rebecca che, affascinata dalle sue storie, comincia con lui un dialogo via mail. Ma quando i genitori gli annunciano la partecipazione al convegno di scrittura di Storyboard, Jason va in panico: cosa farà Rebecca davanti alla sua evidente diversità? Come sarà Rebecca? Servirà sperare che anche lei abbia una diversità fisica evidente? E cosa succede quando una diversità viene percepita come un difetto?
Questo libro non è solo un romanzo sulla diversità e sull’autismo in particolare. Innanzitutto è il racconto del quotidiano di un ragazzino di dodici anni e poi è un romanzo sulla scrittura. Jason spiega in estrema sintesi e semplicità i due tipi di narrativa; qualche escamotage; i diversi tipi di trama: sette oppure tre, ma anche solo uno, secondo lui (“le cose accadono”). Jason mescola le lettere dell’alfabeto, prova i nomi dei suoi personaggi, studia le trame, prova a spiegare quel trucco che è l’ironia e scopre cosa succede quando le coincidenze escono dalla pagina e sbarcano nella vita vera. Jason scrive perché scrivere è come vivere: non sai mai da subito come andrà a finire la storia, ma puoi tentare e riscrivere e correggere perché non sempre ti vien bene la prima volta.
Il sito dell’autrice, che con questo premio ha vinto lo Schneider Family Book Award, assegnato dall’American Library Association. La copertina è di Peppo Bianchessi. Leggete i primi due capitoli del romanzo sul sito della casa editrice Uovonero. Poi leggetevi tutto il romanzo; ridete; sentitevi messi a nudo per quanto la realtà può essere cruda; mettetevi ben in testa qual è la parte del corpo più importante per uno scrittore: come dice forte Jason all’insegnante che ha fatto la domanda, è il culo. Risposta esatta, ragazzo. Scoprite perché.
Nora Raleigh Baskin, Tutt’altro che tipico (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2013, 177 p., euro 14

Caterina Ramonda

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