Le letture di Biblioragazzi, giovedì 4 dicembre 2014
Gli abitanti dell’isola di Inniscaul affidano la loro sorte ai dettami di Dond, il dio degli inferi, incisi sul menhir che si trova sul precipizio della scogliera e a cui è vietato avvicinarsi: il sacrificio di un tredicesimo figlio al compimento del tredicesimo anno di età garantirà all’isola tredici anni di buona sorte. Per sfuggire alla crudele regola, le donne non partoriscono più di dodici figli, ma Meb partorisce due gemelli inattesi: Bawn, il dodicesimo figlio maschio tanto atteso, e la sua gemella Darra, subito allontanata dalla madre e cresciuta dall’anziano del villaggio nella piena consapevolezza del destino che l’attende. Un destino che sta per compiersi, perché l’apertura di questo racconto ci regala Darra alla vigilia del suo tredicesimo compleanno e della mattina in cui sarà portata al largo e morirà annegata, con una pietra legata al piede, per obbedire alla superstizione dei suoi concittadini. Ma il fratello che lei non conosce sfida le regole e le va incontro; insieme scoprono la verità sulla notte della loro nascita e con la madre affrontano il destino e rompono la vera maledizione che grava sull’isola.
Un racconto lungo che dice di superstizione e magia; che parla di morte, ma anche di come chi muore possa tornare sotto altre forme per camminare accanto ai passi di chi resta. Un racconto accompagnato da illustrazioni superbe che scolpiscono i visi, raccontano emozioni, fanno sentire il vento, le grida dei gabbiani, la potenza delle onde.
Questo è l’ultimo dei libri scritti da Siobhan Dowd: l’ultimo ad essere tradotto in italiano e anche l’ultimo nel vero senso della parola perché sei sono stati i romanzi che ha scritto. Per chi non li conoscesse tutti o per chi avesse voglia di riprenderli in mano e di lasciarsi avvolgere dalla voce straordinaria di questa autrice, eccoli: Il mistero del London Eye (2011) , La bambina dimenticata dal tempo (2012) e Crystal della strada (2014), editi da Uovonero; Sette minuti dopo la mezzanotte, di cui l‘autrice lasciò traccia e trama riprese da Patrick Ness (Mondadori, 2011) e La carne dell’angelo (Salani, 2008). C’è un’immagine, nelle prime pagine di questo libro, che assomiglia a quella della copertina e che ritrae la protagonista ferma sul bordo della scogliera, il mantello e la lunga treccia accarezzati dal vento e lo sguardo che intuiamo lontano: sa perfettamente qual è il destino che l’attende, ma è comunque lì, in piedi, vestita della sua dignità di fronte al vento e al precipizio. È così che mi immagino Siobhan Dowd quando ha scelto – negli ultimi giorni della sua vita – di fondare l’organizzazione che porta il suo nome, quando ci ha lasciato delle storie grandiose e potenti che la rendono, ogni volta che vengono lette, voce viva.
Il blog dell’illustratrice. The Siobhan Dowd Trust, fondato dall’autrice per sostenere dei progetti di lettura a favore dei ragazzi svantaggiati, a cui vanno i diritti d’autore delle sue opere.
Siobhan Dowd – ill. Pam Smy, Il riscatto di Dond (trad. di Sante Bandirali), Uovonero 2014, 112 p., euro 14.
Caterina Ramonda